Il ritorno della mummia. Pur non raggiungendo l’importanza che assume nella seconda collana storica di Casa Bonelli, ovvero Zagor, la componente fantastica, esoterica e magica, essa è ben rappresentata nelle tavole del più longevo e popolare fumetto italiano, ovvero Tex. E dove c’è magia, atmosfere esoteriche e fantastiche, spesso è presente uno dei più amati comprimari della saga texiana: El Morisco.
El Morisco
El Morisco (vero nome Ahmed Jamal) è un corpulento egiziano. Nato a Menfi e , trasferitosi in seguito nella cittadina messicana di Pilares, vi vive insieme a Eusebio, il suo cupo e devoto aiutante tuttofare di origine azteca.
El Morisco è uno studioso esperto in varie materie, sia scientifiche che umanistiche, ha inoltre un particolare interesse per qualsiasi cosa abbia a che fare con il soprannaturale e il mistero. Il nostro esperto di scienze occulte appare per la prima volta nel numero 77 della serie regolare di Tex “Il tesoro del tempio” scritto da Gianluigi Bonelli e illustrato da uno dei “classici” disegnatori di Aquila della Notte, Guglielmo Letteri.
Il ritorno del Morisco
Dopo l’esordio il corpulento studioso egiziano diverrà una presenza costante nelle avventure texiane. “Il Signore dell’Abisso”, “Diablero”, “Il fiore della morte”, “Gli scorridori del Rio Grande”, “La piramide misteriosa”, “L’ombra di Mefisto”, “Gli spiriti del deserto”, “Il segreto di Morisco”, “Yucatan!”, sono le storie che precedono numero 452, “Il ritorno di Morisco”.
Questa avventura che si svilupperà per 4 albi, dal 452 al 454, concludendosi con “Il risveglio della mummia” è la prima nella quale Mauro Boselli, l’attuale curatore della testata, si cimenta con uno dei personaggi più iconici della saga. Lo affianca, il “papà” grafico del Morisco, il leggendario Guglielmo Letteri.
L’avventura si apre con Tex e Carson che si imbattono in un vecchio ranger, Jesse Hawks, salvandolo appena in tempo. Il vecchio ranger, che fra l’altro ha gravi problemi di vista, è sulle tracce di Juan Raza, rapitore di due bambini, per conto, come apprenderemo nel proseguo della storia, di una setta egziana “I figli di Horus”. Nel frattempo El Morisco sogna l’assassinio dell’amico direttore del museo di Chicago e racconta a Eusebio del suo passato e di quando conobbe la bella Nephret, di cui si era perdutamente innamorato.
I ricordi del passato del Morisco si alternano con la caccia a Raza di Tex, Carson e Hawks e alle manovre dei figli di Horus alla ricerca di alcuni amuleti indispensabili per il rito con cui sperano di portare in vita la mummia del sacerdote Akhran.
Il riveglio della Mummia
Per riportare dal regno dei morti il fondatore della setta occorre però anche sacrificare due egiziani e i bambini rapiti da Raza hanno per metà sangue egizio. Quello che i figli di Horus non hanno considerato è che Raza il comanchero si è affezionato ai due bambini. Così, alla fine interviene (insieme a Tex, Carson e al ranger Hawks) per salvarli dal coltello dei fanatici che hanno bisogno anche del loro giovane sangue per ridare vita alla mummia del sacerdote Akhran!
La storia
Boselli costruisce lungo i tre albi e mezzo una carrellata di personaggi credibili e archetipici. Dal vecchio ranger che non si vuole arrendere al trascorrere del tempo e affronta una missione quasi disperata, al giovane Raza, spietato e apparentemente inumano nella sua feroce determinazione che però, poco a poco viene soggiogato dall’umanità dei due bambini che ha rapito, finendo per affezionarvisi.
Senza però dimenticare El Morisco di cui scopriamo una parte della sua gioventù quando viveva ancora in Egitto e un lato del suo carattere fino ad allora imprevedibile, quello legato alla sua passione per la bella Nephret. Il finale per lo studioso dell’occulto sarà agrodolce, ma i bambini salvati da Tex grazie al concorso di un improbabile alleanza, potranno finalmente riunirsi con la loro famiglia.
Conclusioni
Mauro Boselli in grande spolvero tratteggia un’avventura dove sono presenti quasi tutti gli elementi della lunga saga texiana. Sui disegni di Letteri che ci lascerà cinque anni dopo l’uscita di questa storia è inutile spendere parole ed elogi. Ci troviamo di fronte ad uno dei massimi interpreti di Tex che dava il meglio della sua arte proprio nelle storie dove il western si contamina con altri generi. Le quattro copertine disegnate da Claudio Villa sono una più efficace ed evocativa dell’altra.
Soggetto e sceneggiatura: voto 8
Disegni: voto 8,5
Cover; voto 8
Media: voto 8,166
p