sabato, Dicembre 14

La pillola della libertà

La pillola della libertà. Può sembrare paradossale quando ormai si è consumato quasi un quarto del ventunesimo secolo ma il dibattito sul patriarcato e su una piena autodeterminazione delle donne è più vivo che mai. Quasi settantacinque anni fa, agli inizi di quelli che sono conosciuti, almeno in Italia, come i “favolosi anni Sessanta“, una scoperta darà per la prima volta alla donna un’effettiva autodeterminazione sul proprio corpo, separando definitivamente la sessualità dalla procreazione, ci riferiamo all’introduzione della prima pillola anticoncezionale.

Una data storica

Siamo negli Stati Uniti e la data cruciale è il 9 maggio 1960. Quel giorno la Food and Drug Adminstration, l’agenzia governativa che si occupa, tra le altre cose, del controllo e dell’autorizzazione sui farmaci, approva la commercializzazione di Enovid. È l’inizio della Rivoluzione Sessuale. Enovid si presenta in un comune blister di pillole di progesterone. Questo ormone, assunto con diversi dosaggi, ha il potere di bloccare l’ovulazione. Finalmente sesso e procreazione non sono più indissolubilmente intrecciati. Per arrivare a questo risultato c’erano voluti anni di studi e di sperimentazioni.

A portare avanti questa ricerca sono Gregory Pincus, John Rock e Carl Djerassi, i primi due sono anche di fede cattolica. Per testare la pillola che rivoluzionerà il rapporto delle donne con il piacere e il sesso, i tre ricercatori sperimenteranno il principio attivo dell’Enovid su centinaia di donne portoricane, che vivevano sulla soglia di povertà. Siamo in un periodo nel quale le istituzioni mediche e l’industria farmaceutica non volevano avere nulla a che fare con la ricerca sui contraccettivi.

Una filantropa coraggiosa

Katharine e il suo sfortunato marito

E se Pincus, Rock e Djerassi riusciranno a mettere a punto l’Enovid lo devono alle munfiche elargizioni di denaro di Katharine Dexter McCormick. Nata nel 1875 in un’importante famiglia di Chicago, a differenza di molte donne della sua classe, Katharine fu incoraggiata dal padre a seguire un’istruzione. Nel 1904 ottenne una laurea in biologia presso il Massachusetts Institute of Technology. Dopo la laurea sposa Stanley McCormick, ricco erede della fortuna della International Harvester Company.

Il loro matrimonio putroppo durerà poco, due anni dopo aver pronunciato il fatidico si, il giovane e affascinante marito sviluppò la schizofrenia e fu presto stroncato dalla demenza. Era opinione diffusa che la schizofrenia fosse ereditaria, per questo la vedova McCormick, non volle mai mettere al mondo dei figli. Proprietaria di una fortuna di oltre 15 milioni di dollari la McCormick iniziò ad appassionarsi al controllo delle nascite grazie a Margaret Sanger che le parlò della sua visione di un anticoncezionale da assumere attraverso una semplice pillola.

Ad ispirare la Sanger era stata la drammatica storia familiare. Sua madre, devota cattolica irlandese, dopo 18 gravidanze e 11 figli era morta per consunzione, tubercolosi e cancro alla cervice a soli 49 anni. Infermiera e attivista, anarchica di pensiero, Margaret Sanger fu per tutta la vita una fervente sostenitrice e attivista per il controllo delle nascite, impegno che la condurrà diverse volte in prigione.

Margaret Sanger

Un successo planetario ma non in Italia

Appena introdotto in commercio l’Enovid riscosse uno straordinario successo. Nei primi sei mesi fu usato da 500.000 donne americane e nei primi due anni anni da oltre 2 milioni di donne. La Chiesa cattolica statunitense fece un’opposizione più di facciata che reale, non così in Italia dove Paolo VI con la sua enciclica “Humane Vitae” (19689 si scaglierà duramente contro la pillola anticoncezionale che era sbarcata in Europa nel 1961.

Grazie anche a leggi fasciste che vietavano qualsiasi metodo per limitare le nascite, la pillola diverrà veramente accessibile in Italia solo nel 1976 quando il ministero della Sanità abrogò le norme che vietavano la vendita della pillola anticoncezionale.

Per saperne di più:

Margaret Sanger

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