“Gli unici indiani buoni” di Stephen Graham Jones è un romanzo horror che si distingue per la sua profondità emotiva e la sua capacità di affrontare temi complessi della società dei nativi americani.
Il romanzo ruota attorno a quattro protagonisti: Lewis, Gabe, Ricky e Cassidy, amici sin da piccoli e cresciuti insieme in una riserva ai confini con il Canada. La loro infanzia è descritta come un deserto di noia e desolazione, un posto da cui Ricky decide di andare via poco tempo prima di trovare la morte in una rissa tra ubriachi. Lewis, tormentato dal senso di colpa per una bravata che i quattro amici ricordano ancora dopo dieci anni come il “Classico del Ringraziamento”, decide di lasciare la riserva per sposare Peta, una donna bianca, con cui conduce una vita serena e anonima. Gabe e Cass sono gli unici due rimasti nella riserva.
Nonostante la ricerca di una parvenza di normalità quella battuta di caccia finita male torna a tormentare le loro coscienze. È Lewis il primo ad accorgersi di una presenza inquietante in casa sua, e a questo punto ognuno di loro inizia ad avere paura, per sé e per i propri cari.
Il romanzo è un’analisi acuta della ricerca di identità e appartenenza, e di come queste possano violare i limiti sacri della società nativa degli antenati, fino a un punto di rottura irreversibile. Questo tema è esplorato attraverso la lente dell’horror, con scene terrificanti che si svolgono in un contesto di vendetta e paure ancestrali.
Jones, un nativo americano appartenente alla tribù dei Piedi Neri, ha scritto più di venti romanzi e in “Gli unici indiani buoni” affronta le tematiche legate alla sua cultura d’origine. Il romanzo è un successo di pubblico e critica, vincitore dello Shirley Jackson Award e del Bram Stoker Award.
Nonostante il romanzo sia ambientato in un contesto horror, ciò che rende “Gli unici indiani buoni” interessante è la volontà di approfondire le identità dei personaggi e la loro scissione interiore. La tensione tra le tradizioni e le credenze dei nativi americani e l’identità “occidentale” acquisita è un tema centrale del libro.
In conclusione, “Gli unici indiani buoni” è un romanzo che offre una prospettiva unica sulla cultura dei nativi americani e sulle sfide che affrontano nel mondo moderno.
nella foto Stephen Graham Jones
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