domenica, Maggio 18

Medioevo

Il conclave e la sua nascita
Medioevo, Storia

Il conclave e la sua nascita

Il conclave e la sua nascita. Una storia del 1268 anno in cui iniziò il conclave che durò quasi 3 anni, evento in cui i viterbesi chiusero a chiave i cardinali e scoperchiarono il tetto. Il primo giugno del 1270 dopo un anno e mezzo di sede vacante successiva alla morte di Clemente IV, i 19 cardinali presenti in città, mantenuti a spese della popolazione, non riescono ancora a mettersi d’accordo. Così il capitano del popolo Raniero Gatti passa alle maniere forti. Il capitano imprigiona i cardinali nella sala del Palazzo Papale, raziona il cibo e fa rimuovere il tetto. Ma per giungere al nuovo papa servirà ancora tempo, fino al primo settembre del 1271. “Il Conclave? E certo, l’abbiamo inventato noi!”. Frase famosa degli abitanti di Viterbo, di chi tramanda di generazione in generazione ...
Celestino V, il Papa eremita
Medioevo, Storia

Celestino V, il Papa eremita

Il prossimo 7 maggio si aprirà il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco. Centotrentatrè cardinali provenienti da 71 diversi paesi del mondo si confronteranno per individuare il prossimo Vescovo di Roma. Accanto ai diversi candidati "papabili", c'è sempre la possibilità che dal Conclave romano esca il nome di un outsider. Nella Storia è già accaduto ma spesso questi "non pronosticati" hanno avuto vita tutt'altro che facile, come è accaduto alla fine del XIII secolo a Pietro da Morrone che assumerà una volta incoronato Papa, il nome di Celestino V. Il predecessore E' il 4 aprile 1292 quando Girolamo Masci da Ascoli, Papa Niccolò IV muore. Era salito al soglio pontificio quattro anni prima, primo religioso francescano a diventare papa, uomo intelligente di ap...
Il Prete Gianni, una leggenda  dura a morire
Medioevo, Miti, leggende e misteri, Storia

Il Prete Gianni, una leggenda dura a morire

Possono alcune missive spedite ad imperatori, re e papi nel XII secolo scatenare una delle più incredibili mistificazioni in grado di sopravvivere per quasi cinque secoli? Può sembrare sconcertante ma questo è il caso del mito del cosiddetto Prete Gianni. Inizio di una leggenda Tutto pare abbia inizio con una lettera indirizzata all’imperatore bizantino Manuele Comneno intorno al 1165. La missiva è firmata dal leggendario Prete Gianni, grande monarca delle Indie, re di settantadue province, discendente dei Re magi, colui che per ricchezze e per valore superava «tutte le creature che vivono su questa terra». Sovrano di cui nessuno aveva sentito parlare fino ad allora. Costantinopoli viveva una situazione geopolitica alquanto travagliata e quella letter...
Il paganesimo nell’Alto Medioevo
Medioevo, Storia

Il paganesimo nell’Alto Medioevo

Il paganesimo nell'Alto Medioevo. Nel gennaio del 313, i due imperatori Costantino e Licinio, a Milano promulgano un Editto che avrà un peso fondamentale nella storia, non soltanto religiosa, dell'Europa. L'Editto di Milano Il testo dell’Editto di Milano - noto anche come Editto di Costantino, Editto di tolleranza o Rescritto di tolleranza - è diviso in dodici punti e il preambolo recita così: « Noi, dunque Costantino Augusto e Licinio Augusto, essendoci incontrati proficuamente a Milano e avendo discusso tutti gli argomenti relativi alla pubblica utilità e sicurezza, fra le disposizioni che vedevamo utili a molte persone o da mettere in atto fra le prime, abbiamo posto queste relative al culto della divinità affinché sia consentito ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà di s...
La giornata di un colono  medievale
Medioevo, Storia

La giornata di un colono medievale

La giornata di un colono medievale. Siamo negli ultimi anni del regno di Carlo Magno, in una data imprecisata tra l'810 e l'814 dell'era volgare e precisamente nei fondi gestiti dall'abbazia di Saint-Germain-des-Prés, uno dei più antichi luoghi di culto cattolici di Parigi. L’abbazia possiede un piccolo fondo chiamato Villaris, presso Parigi, nel luogo ora occupato dal parco di Saint-Cloud. Il colono di un'Abbazia In questo fondo vive Bodo, un colono con la sua famiglia. Questo giovane contadino è sposato con Ermentrude e ha tre bambini che si chiamano Wido, Gerberto e Hildegard; possiede una piccola fattoria di terra arabile e prato, con qualche filare di vite. È un colono, quindi un uomo libero, anche se il suo destino personale è indissolubilmente legato ai fondi dell...
La fine del  califfato di Baghdad
Medioevo, Storia

La fine del califfato di Baghdad

A partire dalla fine IX secolo il califfato di Baghdad, governato dalla dinastia abbaside fin dal 750 inizia ad entrare in una lunga crisi. Una crisi che riguarda l’intero mondo mussulmano a causa della frammentazione politica e militare, delle differenziazioni teologiche e di accese controversie dinastiche. Nonostante questa deriva il modello abbaside mantiene un potere attrattivo e unificante grazie alla lingua comune, l’arabo e alla religione. Un Califfo a sovranità limitata Il Califfato Abbaside nella sua massima estensione L’effettiva autorità del Califfo finì per ridursi sostanzialmente all’odierno Iraq, sotto la tutela di capi militari turchi (antichi comandanti della guardia califfale), che non lasciarono al califfo abbaside se non una parvenza di sovranità....
L’infanzia nel Medioevo: un “avventura”pericolosa
Medioevo, Storia

L’infanzia nel Medioevo: un “avventura”pericolosa

Non ci stancheremo mai di ripetere che i dieci secoli che convenzionalmente indichiamo come Medioevo si riferiscono a società, organizzazioni statali, condizioni socio-economiche, culturali e tecnico scientifiche profondamente diverse le une dalle altre. Questa premessa è doverosa quando si affrontano temi per così dire “generali” e quindi soggetti a profonde evoluzioni nel corso della lunga Età di Mezzo, come nel caso dell'infanzia nel Medioevo. La mortalità infantile Per rimanere quindi all’argomento di questo articolo, nascere nell’Alto Medioevo era un fatto drammaticamente incerto e pericoloso. La mortalità infantile era spaventosa e se si sopravviveva al parto, le possibilità di morire nei primissimi anni di vita era altissima. Secondo alcuni storici almeno un bambino su tre mo...
Le armi dei guerrieri Longobardi
Medioevo, Storia

Le armi dei guerrieri Longobardi

Le cosiddette migrazioni barbariche non riguardavano alcune migliaia di predoni ma interi popoli. I guerrieri erano accompagnati da mogli, bambini, anziani e ingenti salmerie oltre ad armenti e altri animali. Quando nel 568 i Longobardi varcarono le Alpi Giulie e sciamarono di fatto indisturbati nella pianura padana, secondo alcune stime attendibili, erano tra i 150.000 e i 180.000 individui, con al seguito anche contingenti di altre popolazioni come i Sassoni che si erano uniti a loro, durante la loro lunga migrazione dal Nord Europa. Lo scramasax I longobardi erano un popolo guerriero che non ebbe difficoltà a conquistare il Nord Italia praticamente indifeso. Ma com’erano armati questi minacciosi guerrieri? Quasi tutti gli uomini abili erano armati fino ai denti. L’arma principal...
Il legname nell’economia medievale
Medioevo, Storia

Il legname nell’economia medievale

Per tutto il Medioevo il legno costituì una delle fonti principali di energia. Si calcola il legname rappresentasse la metà dell’energia prodotta, il resto proveniva dal lavoro muscolare umano, dagli animali e dai mulini ad acqua e a vento. Il legname costituiva inoltre la materia prima principale per la costruzione di case, manufatti e macchinari, oltre che per i mezzi di trasporto quali imbarcazioni e carri. Persino gli ingranaggi erano prevalentemente costituiti da legno in quanto il metallo era raro e costoso. Una nuova deforestazione Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente la natura aveva ripreso i suoi spazi (i romani infatti avevano giocato un ruolo decisivo nella deforestazione europea). L'Alto Medioevo, in Europa, è contrassegnato da foreste e boschi che ...
Ghino  di Tacco, il  nobile  brigante
Medioevo, Personaggi, Storia

Ghino di Tacco, il nobile brigante

Per gran parte del Medioevo imbattersi in banditi e fuorilegge era tutt’altro che cosa rara. Le strade, soprattutto in lontananza dai centri urbani più grandi, si rivelavano insidiose e dense di pericoli tanto che quando era possibile si preferiva viaggiare in gruppo e per i più fortunati (e potenti) sotto scorta. La mancanza di un forte potere centrale favoriva il proliferare di banditi che trovano nei boschi non soltanto il loro naturale rifugio ma anche la base per incursioni e razzie. I briganti medievali Arrestarli – e punirli – era quasi impossibile: o li si coglieva sul fatto oppure si doveva sperare nella delazione di qualche seguace. L’estrema difficoltà di reprimere questo fenomeno si capisce anche dal ricorso a bizzarri riti “magici” t...
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