sabato, Dicembre 14

L’Ordine dei Trinitari

La storia del cristianesimo è piena di ordini religiosi che dal IV secolo sono fioriti ininterrottamente fino al XVI secolo. Un ordine religioso è un istituto religioso di antica tradizione i cui membri emettono i voti religiosi in forma solenne. Ogni ordine religioso è caratterizzato, fra l’altro, da un proprio abito che viene indossato dai confratelli. Ordini monastici, regolari, mendicanti, regolari, tutti con una propria funzione primaria, delle regole codificate, un abito specifico. In questo articolo ci occuperemo, brevemente, di uno di questi ordini, che svolse per secoli una funzione molto delicata: l’Ordine della Santissima Trinità, meglio conosciuto come Ordine dei Trinitari.

Il fondatore

La nascita di questo Ordine è legata ad una visione avuta da Jean de Matha, un provenzale nato nel 1154. Studente di teologia a Parigi, all’età di 38 anni Jean viene ordinato sacerdote. Jean è un uomo dal forte carisma e durante la celebrazione della sua prima messa, di fronte ad una grande folla, ha la visione di un uomo vestito di bianco e dal volto molto luminoso, con una croce rossa e blu sul petto. L’uomo si trova in mezzo ad altre due figure maschili, una con la pelle bianca, sulla quale tiene la mano destra, l’altra con la pelle scura, su cui poggia la sinistra.

Due visioni

Jean ne rimane profondamente turbato e si interroga sul significato di questo messaggio divino. Decide di ricorrere quindi all’aiuto di un eremita che vive in una grotta nella foresta di Cerfroid, nella regione dell’Aisne: Felice di Valois. I due passano qualche settimana insieme, pregando e riflettendo, quando mentre passeggiano nel bosco, Felice ha, a sua volta, una visione simile a quella di Jean. Vede venirgli incontro un cervo che tra i palchi (le corna) porta incisa una croce con i colori rossi e blu presenti anche nella visione di de Matha.

Entra in scena Innocenzo III

Profondamente scossi e ancora incapaci di dare un significato a queste visione i due decidono di chiedere l’aiuto della massima autorità religiosa della Chiesa, il Papa. Intraprendono quindi un lungo e faticoso viaggio verso Roma. Sul soglio di Pietro siede Innocenzo III, che Jean conosce bene per averci studiato insieme a Parigi, qualche anno prima. L’accoglienza è calorosa, come si conviene verso un vecchio amico. E qui avviene, secondo la tradizione, un evento incredibile.

Innocenzo III

Durante una messa tenuta in Laterano dallo stesso Papa, Innocenzo III ha, a sua volta, una visione quella di un un uomo con la croce rossa e azzurra e due schiavi, uno moro e uno bianco, ai due lati. A questo punto Innocenzo III non ha più dubbi, Dio vuole che sia fondato un nuovo Ordine, dedicato alla Santissima Trinità e che abbia come compito fondamentale, quello di liberare i cristiani messi in schiavitù dagli infedeli, all’epoca i mussulmani, definiti mori per il colore della loro pelle.

Nasce un nuovo Ordine

Jean e Felice, con l’imprimatur del Papa, tornano a Parigi e qui mettono a punto le regole del nuovo Ordine della Santissima Trinità per la liberazione e la redenzione dei prigionieri. Per riscattare gli schiavi cristiani occorrono molti soldi e il neonato Ordine dei Trinitari si affida per questo a donazioni e offerte. L’abito dei confratelli sarà caratterizzato dai tre colori apparsi nelle visioni, il bianco, il blu e il rosso.

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La casa madre viene stabilita a Cerfoid dove Felice di Valois, che la dirigerà, ha avuto la visione del cervo con la croce. Una delle sedi più importanti però è quella di Roma dove nel 1209  sotto la protezione di papa Innocenzo III, Jean si stabilì con i suoi frati nella zona del Celio, fondando un convento ed un ospedale nei pressi della chiesa di San Tommaso in Formis, che era stata loro affidata dal Papa. Ancora oggi in questo luogo di culto si può ammirare un mosaico in stile bizantino di Cristo seduto in trono con i due schiavi, il bianco e il nero.

Il riscatto degli schiavi

L’opera dei Trinitari prosegue anche dopo la morte dei due fondatori e si dedica, soprattutto nel 1500, alla liberazione di quei cristiani fatti prigionieri durante le incursioni dei pirati mussulmani. È quasi pleonastico osservare che le trattative per la liberazione di questi schiavi, che erano costretti ad abiurare la fede cristiana, erano riservate quasi esclusivamente agli uomini con famiglie agiate alle spalle, che potessero contribuire a mettere su la cifra richiesta per il riscatto.

Per capire la portata di questo fenomeno basti osservare che agli inizi del 1600, nella sola città di Algeri erano confinati 25.000 schiavi. La città algerina era uno snodo cruciale del traffico di esseri umani, qui i maschi più forti e con le mani segnate da un duro lavoro manuale venivano messi ai remi, mentre quelli con mani morbide e curate, segno quasi certo di agiatezza erano usati per ottenere cospicui riscatti.

E qui i Trinitari entravano in gioco non soltanto facendo da tramite tra la famiglia, il prigioniero e i pirati ma contribuendo fattivamente a mettere insieme la cifra pattuita dopo una faticosa negoziazione. Si trattava di un incarico difficile e pericoloso, in una terra ostile e senza alcuna protezione. Una volta trovato l’accordo veniva redatto un documento scritto sottoscritto dalle parti.

Uno schiavo illustre

Tra i tanti prigionieri riscattati dall’Ordine dei Trinitari, forse il più illustre e famoso è stato uno dei massimi esponenti della letteratura iberica: Miguel de Cervantes Saaverda, l’autore del “Don Chisciotte”. Prima di darsi alla letteratura Cervantes era un soldato, partecipò fra l’altro alla Battaglia di Lepanto, come archibugiere.

Pochi anni dopo, durante una traversata da Napoli alla Spagna a bordo del galeone Sol, viene fatto prigioniero dai pirati berberi e portato ad Algeri. Viene venduto e cerca, senza successo, di fuggire per ben quattro volte. Ci vorrà l’intervento dell’Ordine dei Trinitari che la famiglia di Cervantes in passato aveva sostenuto con ingenti donazioni e dopo lunghe e faticose trattative, nel 1580, grazie ai 300 scudi d’oro messi a disposizione dalla famiglia, integrati dai Trinitari con altri 200, il prigioniero viene riscattato.

Viene salvato in extremis! Quando il trinitario Juan Gil arriva a liberarlo, Cervantes è già incatenato, pronto per essere venduto di nuovo, e già imbarcato su una nave che sta per salpare per Costantinopoli. Cervantes tornerà in patria dopo cinque anni di prigionia. In battaglia aveva perso l’uso della mano sinistra e questa menomazione lo spingerà a darsi alla letteratura.

Le riforme dell’Ordine

Con il tempo l’Ordine dei Trinitari sarà più volte riformato anche per assecondare il mutamento dei tempi. La prima riforma dell’Ordine viene attuata da San Giovanni Battista della Concezione nel 1599. L’Ordine viene rinominato come Congregazione dei fratelli riformati e scalzi dell’Ordine della Santissima Trinità. La Regola rimane sempre quella del fondatore, Jean de Matha. Giovanni Battista fonderà 18 conventi di religiosi e uno di religiose di clausura e trasmise ai suoi seguaci un forte spirito di preghiera, umiltà e penitenza, dando molta importanza all’impegno a favore dei prigionieri e dei poveri.

Dopo il Concilio Vaticano II, l’Ordine dei Trinitari inizierà un profondo percorso di cambiamento per adeguarlo al mutamento dei tempi. Nel 1984 questo percorso si completa ridefinendo gli elementi essenziali dell’identità trinitaria. In particolare la liberazione e redenzione si sposta verso nuove forme di “schiavitù” come la prostituzione, l’alcolismo, la tossicodipendenza, etc. Al 31 dicembre 2005, l’ordine contava 102 conventi e 585 religiosi, 388 dei quali sacerdoti.

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