Scienza

I Cerchi delle Fate della Namibia: Enigmi del Deserto

I cerchi delle fate in Namibia, conosciuti anche come “fairy circles”, incarnano un fenomeno naturale carico di fascino e mistero. Al centro di leggende e speculazioni, questi enigmatici cerchi si stagliano nel paesaggio, evocando l’immagine di antiche danze arcane. 

Prima osservazione sui cerchi delle fate, la flora e la fauna

La scoperta di questi cerchi incantati risale all’incirca a mezzo secolo fa, quando si manifestarono per la prima volta nel deserto della Namibia. Da allora, hanno ispirato innumerevoli teorie scientifiche e curiose leggende. La rivelazione di questi cerchi delle fate ha sollevato questioni sulla loro origine e sui processi naturali che ne hanno determinato la formazione. In principio, costituivano un mistero che metteva alla prova la nostra comprensione: come era possibile che sorgessero in un ambiente tanto arido e inospitale?

La singolarità dei cerchi delle fate risiede nella loro struttura geologica unica. All’interno dei cerchi, la vegetazione è quasi completamente assente, lasciando spazio a un suolo nudo che evidenzia il carattere desertico del paesaggio. È invece un anello di erba robusta, appartenente al genere Stipagrostis, a delineare e definire i contorni di questi cerchi, creando un netto contrasto con l’ambiente circostante.

La vegetazione che circonda i cerchi si adatta e prospera nonostante l’aridità prevalente. Spesso, questa flora trae vantaggio dall’umidità conservata nel terreno, un beneficio indiretto dell’intensa attività sotterranea delle termiti. Queste piante non solo tollerano il clima impervio del deserto, ma svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema, offrendo sostentamento e riparo a una varietà di organismi viventi.

Le termiti precedentemente menzionate, appartenenti alla specie Psammotermes allocerus, rivestono un ruolo cruciale nell’ecosistema dei cerchi delle fate. Grazie al loro lavoro costante, creano condizioni ottimali che favoriscono la biodiversità locale, consentendo a diverse specie di adattarsi e prosperare nel deserto. Oltre alle termiti, l’ambiente dei cerchi ospita una varietà di insetti, rettili e piccoli mammiferi, tutti capaci di adattarsi a queste peculiari condizioni ambientali.


Leggende locali e visione occidentale

Per gli Himba, il popolo indigeno della Namibia, i cerchi delle fate sono intrisi di mitologia e spiritualità. Essi sono percepiti come le impronte lasciate dagli spiriti ancestrali o, secondo una visione ancora più suggestiva, come il respiro di un drago che riposa sotto la superficie del deserto. Una leggenda particolarmente affascinante del popolo Himba racconta che i cerchi siano le orme del loro dio Muruku, dispensatore di pioggia e guaritore delle malattie.

Oltre alle narrazioni degli Himba, esistono leggende che attribuiscono la creazione dei cerchi ai passi danzanti degli spiriti sotto il manto stellato della notte. Altre tradizioni narrano di antiche maledizioni o di epici campi di battaglia spirituali, dove ogni cerchio rappresenta il punto in cui un guerriero dell’aldilà ha trovato la sua fine.

Ma perché si evoca l’immagine delle fate? Questa associazione nasce dalla propensione occidentale di spiegare il misterioso attraverso il mitico, e le fate sono spesso protagoniste in questi racconti. Le comunità locali possiedono interpretazioni proprie, radicate nella loro cultura. Tuttavia, gli occidentali hanno scelto di utilizzare il termine “fate” per descrivere questi enigmatici cerchi, conferendo loro un fascino che li ha trasformati in una destinazione turistica di grande interesse.

Nuove scoperte: insomma, le termiti sono le vere protagoniste

Il biologo Norbert Jürgens e il geologo Alexander Gröngröft dell’Università di Amburgo hanno condotto studi che hanno portato a scoperte significative: sembra che le termiti della sabbia, Psammotermes allocerus, siano il motore principale dietro la formazione dei cerchi delle fate. Ma in che modo? Queste termiti, che vivono nel sottosuolo, si alimentano delle radici delle piante nel terreno sabbioso, formando così aree circolari prive di vegetazione. Tale comportamento crea un sistema che trattiene l’acqua per periodi prolungati dopo le scarse precipitazioni, conferendo alle termiti un considerevole vantaggio adattativo in un ambiente così arido.



Altri fenomeni simili

In tutto il mondo, si possono trovare fenomeni che ricordano i cerchi delle fate della Namibia. Si stima che esistano strutture simili in ben 263 località sparse in 15 paesi su tre continenti, tra cui il Sahara Occidentale, il Sahel, il Madagascar, il Corno d’Africa, l’Australia Centrale e il Sudovest dell’Asia. In Australia, ad esempio, è interessante notare che anche lì i cerchi sono stati associati all’attività delle termiti, in un parallelo sorprendente con quelli della Namibia.

Che dietro vi siano le fate, gli spiriti o le termiti, i cerchi delle fate rimangono un fenomeno straordinario. Catturano l’immaginazione di chi ama le storie e le leggende, così come stimolano la curiosità di chi è affascinato dal lato scientifico e dalle indagini sull’origine di questi misteriosi anelli nel deserto.



Sara Pengue

Mi chiamo Sara e credo fermamente nel potere delle parole e nel loro ruolo di dare vita alle idee. Cerco sempre di coinvolgere il lettore e di comunicare efficacemente il messaggio desiderato. Sono tuttora alle prese con la stesura del mio primo romanzo.

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