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La luce accecante di Marte

La luce accecante di Marte. Le immagini sono state raccolte da Webb. L’obiettivo principale per cui è stato creato il telescopio Webb è osservare le galassie che emettono la loro debole luce. Ciò nonostante, recentemente Webb ha immortalato uno degli oggetti più luminosi nel cielo notturno, che in questo caso è Marte.

Il telescopio spaziale ha immortalato le splendide immagini e i dati del pianeta rosso lo scorso 5 settembre. Gli strumenti presenti sulla superficie marziana, come il rover Curiosity e Perseverance e gli orbiter in orbita attorno al pianeta inviano regolarmente informazioni di Marte. La capacità ad infrarossi di cui è dotato Webb a però fornito un’altra prospettiva, immagini che potrebbero rivelare molti dettagli della superficie e dell’atmosfera di Marte.

Le immagini

Webb, situato ad 1,6 milioni di chilometri dalla Terra, è in grado di individuare il lato illuminato dal Sole di Marte trovandosi frontalmente al telescopio spaziale. L’osservatorio si trova infatti nella posizione perfetta per poter spiare contemporaneamente i cambiamenti stagionali del pianeta, le tempeste di polvere e il tempo.

Il telescopio è talmente sensibile che gli astronomi hanno dovuto apportare delle modifiche, per evitare che l’accecante luce infrarossa di Marte saturasse i rivelatori di Webb. Il telescopio ha così osservato Marte utilizzando delle esposizioni molto brevi.

Le immagini raccolte dal telescopio hanno immortalato l’emisfero orientale di Marte in diverse lunghezze d’onda della luce infrarossa. Le aree più luminose presenti nelle immagini indicano i punti più caldi del pianeta. Inoltre, gli astronomi hanno individuato qualcos’altro presente nell’immagine dell’emissione termica. Quando la luce termica passa attraverso l’atmosfera marziana, parte di essa viene assorbita dalle molecole di anidride carbonica. Questo fenomeno ha fatto apparire l’Hellas Planitia molto più scuro nell’immagine.

Conclusioni

Geronimo Villanueva, uno scienziato planetario del Goddard Space Flight Center della NASA, e ricercatrice principale degli studi su Marte e Ocean Worlds per Webb, ha dichiarato che: “Questo in realtà non è un effetto termico di Hellas. Il bacino dell’Hellas è ad un’altitudine inferiore e quindi sperimenta una pressione atmosferica più elevata“.

La ricercatrice continua spiegando che: “Quella pressione più alta porta ad una soppressione dell’emissione termica in questo particolare intervallo di lunghezze d’onda, a causa di un effetto chiamato ampliamento della pressione. Sarà molto interessante separare questi effetti che risultano concorrenti in questi dati”.

Il team di ricerca, insieme a Geronimo Villanueva, attraverso le potenti capacità di Webb ha potuto catturare il primo spettro nel vicino infrarosso di Marte. Lo spettro indica delle differenze più sottili di luminosità in tutto il pianeta, dati che potrebbero evidenziare aspetti della superficie e dell’atmosfera marziana.

Un’analisi iniziale ha rivelato delle informazioni sulle nuvole ghiacciate, sulla polvere, sui tipi di roccia sulla superficie e sulla composizione dell’atmosfera contenuta nello spettro. Inoltre, sono presenti anche delle firme di acqua, anidride carbonica e monossido di carbonio.

Il team di ricerca della NASA, prossimamente, condividerà altre osservazioni di Webb su Marte in uno studio che sarà sottoposto a revisione e pubblicazione tra pari nel prossimo futuro. Il team che si occupa di analizzare Marte non vede l’ora di utilizzare le capacità di Webb, per poter individuare le differenze tra le regioni del pianeta rosso, e di cercare gas, come il metano e l’acido cloridrico, presente nell’atmosfera.

FONTI:

https://edition.cnn.com/2022/09/19/world/webb-telescope-mars-image-scn/index.html

https://blogs.nasa.gov/webb/2022/09/19/mars-is-mighty-in-first-webb-observations-of-red-planet/

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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