lunedì, Novembre 24

LA SIGNORA DEGLI ORANGHI

Ci sono donne, che ribaltando la collocazione abituale e ristretta di mogli-mamme-angeli della casa, hanno saputo dedicare tutta la loro vita ad un progetto originale e impegnativo, raggiungendo risultati notevoli e duraturi. Questo è quanto successo a Biruté Galdikas, una delle tre note “Trimates”, insieme a Jane Goodall (per gli scimpanzé) e Diane Fossey (per per i gorilla).

Cenni biografici

Birutè Galdikas (nata a Wiesbaden, Germania, nel 1946) è una celebre primatologa, ambientalista ed etologa lituano-canadese, riconosciuta a livello mondiale come la principale esperta di oranghi.

Nel 1971, incoraggiata e finanziata dal famoso paleoantropologo Louis Leakey, si recò nel Borneo indonesiano per iniziare il più lungo studio continuo su un mammifero selvatico condotto da un singolo ricercatore: l’osservazione degli oranghi selvatici nel loro habitat. È parte del trio soprannominato “The Trimates” (o gli “Angeli di Leakey”), insieme a Jane Goodall (scimpanzé) e Dian Fossey (gorilla).

Ha fondato l’Orangutan Foundation International (OFI) per sostenere la ricerca e la conservazione di questi primati.

Caratteristiche generali degli oranghi

Dotati di braccia lunghe, con apertura anche superiore a 2 m, un corpo grosso che nei maschi può arrivare a 120 kg, per un’altezza massima di 1,50 m, pelo arancione-rossastro, comprendono tre specie, che vivono in Borneo, Sumatra e Tapanuli. Passano più del 90% del loro tempo sugi alberi di foreste tropicali fluviali, costruendovi nidi per dormire. Conducono una vita per lo più solitaria. Pur essendo in prevalenza frugivori, mangiando frutta e foglie, si nutrono anche di insetti, corteccia, miele o piccoli vertebrati.La gravidanza è di circa 9 mesi, con un solo nato che resta con la madre fino ad 8/9 anni.

Le scoperte della scienziata

Oltre ad aver documentato il periodo di dipendenza materna più lungo fra tutti i mammiferi, la studiosa ha osservato che la madre insegna al figlio la ricerca del cibo, col riconoscimento delle piante commestibili, e la costruzione di nidi. A questo proposito, gli oranghi sanno scegliere i materiali opportuni, rinforzando adeguatamente la struttura.

Essi che mostrano diversi comportamenti individuali, evidenziano notevoli e complesse capacità cognitive, acquisendo forme culturali e apprendimenti sociali.In particolare, gli oranghi usano bacchette e ramoscelli per estrarre insetti e miele, foglie come “guanti” per prendere frutti spinosi (durian) o evitare sostanze irritanti e bastoni lunghi per controllare la profondità di corsi d’acqua da attraversare.

Inoltre adoperano foglie come ombrelli per riparo dai copiosi temporali, o come cappelli per proteggersi la testa. Possono agitare ciuffi d’erba e bastoni per allontanare i serpenti. Per la costruzione dei nidi, raccolti i rami, li intrecciano con cura, aggiungendovi morbide foglie come materassi.

Impegno ecologico

La Galdikas ha analizzato anche le disastrose conseguenze della distruzione dell’habitat degli oranghi, con la perdita dell’80% delle foreste pianeggianti del Borneo,(a causa delle piante di olio di palma,del taglio eccessivo ed estrazioni minerarie) e cambiamenti di comportamento abituale nelle popolazioni spezzate.

Inoltre ha denunciato il commercio illegale dei cuccioli. Quindi, col suo OFI (Orangutan Foundation International), si occupa soprattutto della protezione delle foreste, del contrasto deciso del bracconaggio e della riabilitazione dei piccoli orfani.

Per saperne di più:

Orangutan Foundation International

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