Sono protagoniste di tantissimi racconti e favole popolari, capaci di risolvere situazioni difficili con astute trovate, spesso a discapito di altri, anche più grandi di loro, ma piuttosto ingenui e sprovveduti. Un esempio per tutti. Una volpe caduta in un pozzo convince un caprone assetato della bontà ed abbondanza dell’acqua, facendolo scendere giù. Poi gli sale sopra e riesce ad uscire fuori dal pozzo, lasciando il malcapitato a lamentarsi. Insomma, la volpe rappresenta l’incarnazione stessa della furbizia, ma ci sono tanti altri suoi aspetti comportamentali che meritano di essere considerati.
Le volpi sono canidi lunghe dai 65 a circa 90 cm, con un peso massimo di 14 kg, dal muso lungo ed affusolato, orecchie diritte e appuntite, col manto rossiccio con lunghi peli, con variazioni nei vari individui e habitat. Nella corsa può arrivare a circa 50 km orari. Olfatto e udito sono assi fini, la vista buona, anche in condizioni di illuminazione limitata.
Ne esistono più di una ventina di tipi diversi , tra cui quella rossa, l’unica esistente in Italia, l’artica (bianca), la veloce, più piccola, il fennec, volpe del deserto. Vivono dalla pianura ad altezze notevoli, superiori ai 3.000 m, sia in boschi che in zone aperte e coltivate.
Si servono di suoni e segnali olfattivi, come feci ed urina, lasciati in tutto il loro territorio, che risulta molto esteso in zone montuose (4.000 ha), fino a 600 in pianura, riducendosi a 20-40 ha in città.
In genere ha bisogno di circa mezzo chilo di cibo al giorno, soprattutto lepri, conigli, roditori e ricci, ma anche insetti, uccelli, uova, lombrichi, persino rifiuti e carogne. D’estate consuma anche bacche e frutta varia. Nasconde gli alimenti in vari piccoli nascondigli, in modo da non perdere tutte le scorte da un’ unico magazzino.
In genere la volpe forma soltanto gruppi di famiglia, con un maschio dominante e sei femmine con piccoli, aventi precise posizioni gerarchiche, per cui solo le più potenti si possono riprodurre. Vengono però aiutate dalle altre nell’allattamento dei cuccioli, di solito 4-5 per ogni parto.
Le volpi sono molto guardinghe e sospettose, aiutate dai loro sensi assai sviluppati e da un buon senso di orientamento magnetico, ma possono essere più vulnerabili se spaventate o affamate. Cacciano soprattutto di notte e sono particolarmente abili ad infilarsi in pollai e stalle, attaccando polli e pecore, da cui la fama atavica di furbizia, che le accompagna da sempre.
Comunque possono agire anche di giorno, uscendo da cespugli, tane e piccoli fossi, o giardini e accumuli di rifiuti. Una particolare strategia è l’agguato, in cui fanno finta di essere morte, per la cattura di animali che si nutrono di carogne. Possono anche cacciare in coppia, durante l’allevamento dei figli.
Da tempo immemorabile la volpe è temuta e avversata, con la caccia per divertimento e quella per difesa da assalti ad allevamenti di bestiame. Eppure la sua importanza ecologica è da non trascurare, le volpi, infatti, controllano la diffusione dei roditori e riducono la massa dei rifiuti, vere spazzine naturali. Per preservarle occorre cercare di proteggere anche certe sue prede abituali, come la coturnice.
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