Nathan Never #11, Fanteria dello Spazio e il film Taps

Il titolo di questa avventura dell’Agente Alfa, che inizia nel numero 11 della collana e termina nel numero 12 “L’ultima battaglia“, sembra evocare un classico della fantascienza militare, Fanteria dello spazio (Starship Troopers) di Robert H. Heinlein, pubblicato per la prima volta nel 1959. Insignito del Premio Hugo nel 1960, il romanzo è considerato una pietra miliare del filone della space opera militare. Su di esso sono liberamente basati tre film, due serie animate e vari giochi.

In realtà la storia scritta e sceneggiata da Antonio Serra e disegnata da Roberto De Angelis ha poco a che fare con il romanzo di Heinlein. Un riferimento più preciso lo possiamo cogliere, invece, in un film del lontano 1981, vale a dire circa dieci anni prima del soggetto di Serra, “Taps. Squilli di Rivolta”.

Il film

Il film diretto da Harold Becker, interpretato da un cast di tutto rispetto (George C. Scott, Timothy Hutton, Ronny Cox, Tom Cruise e Sean Penn) è basato sul romanzo Father Sky di Devery Freeman Tra le curiosità di questa pellicola si segnala la seconda prova della carriera cinematografica di Tom Cruise dopo una breve apparizione da comprimario in Amore senza fine.

Nel collegio militare di Bunker Hill, Stati Uniti, il generale Bache addestra gli allievi ufficiali ad un ossessivo ossequio dell’onore che egli considera al di sopra di tutto, anche della vita stessa, tanto da ripetere al termine di ogni assemblea i nomi di coloro che hanno frequentato il collegio nella sua ultrasecolare storia e che hanno trovato la morte nei vari conflitti. Il cadetto maggiore Brian Moreland, frequentatore dell’ultimo anno è quasi plagiato dalle parole e dall’atteggiamento del generale che lo considera il suo allievo prediletto.

Quando una speculazione immobiliare minaccia la stessa esistenza del collegio, Moreland decide di difendere l’istituzione a qualsiasi costo. Quindi arma i cadetti e si prepara ad una resistenza ad oltranza contro le forze regolari statunitensi. Non aggiungiamo niente altro per coloro che volessero recuperare la visione di questa pellicola.

Il fumetto

Nathan Never è incaricato di indagare sulla morte di un cadetto della Fanteria dello Spazio, di nome John Hartman. Nathan, sotto la falsa identità del tenente Noah Bright, entra nella Armstrong Academy come responsabile di un gruppo di cadetti. L’agente Alfa scopre ben presto che un secondo gruppo di cadetti, addestrato dal capitano Susan Connery, fa registrare nelle esercitazioni dei punteggi eccessivamente brillanti. Questi cadetti forniscono infatti performance quasi inarrivabili per un essere umano per quanto ben addestrato.

La connessione con “Taps” sta nel fatto che anche l’Armstrong Academy sta per essere chiusa. Questa gloriosa accademia militare terrestre infatti sta per essere sacrificata per problemi di budget. Si ritiene infatti più conveniente addestrare la Fanteria dello Spazio sulle stazioni orbitali del Sistema Solare. In questo caso l’alter ego del cadetto Moreland del film è il capitano Connery, una giovane donna tormentata dalla convinzione che questa scelta esporrà in futuro la Terra al pericolo di una ribellione delle colonie spaziali, privandola di soldati autoctoni addestrati sul pianeta che dovranno difendere.

Aiutata dall’allieva Vasquez, con la quale ha anche una storia d’amore saffico, Connery però ha in mente un preciso piano. Ed anche in questo caso non spoileriamo oltre per chi volesse leggere per la prima volta questa ottima storia che fa parte degli inizi della serie regolare di Nathan Never.

La sceneggiatura di Serra è solida, i personaggi tormentati e complessi, l’esito drammatico lascerà nell’agente Alfa più di un dubbio. I disegni di De Angelis trasmettono l’esplosività e la dinamicità delle scene d’azione in modo magnifico.

La valutazione

Soggetto e sceneggiatura: 8

Disegni: 8

Cover: 7

Media: 7,66

Natale Seremia

Appassionato da sempre di storia e scienza. Divoratore seriale di libri e fumetti. Blogger di divulgazione scientifica e storica per diletto. Diversamente giovane. Detesto complottisti e fomentatori di fake news e come diceva il buon Albert: "Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi."

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