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Rilevata su un lontano pianeta presenza di vita

Rilevata su un lontano pianeta presenza di vita. Un team di astronomi ha rilevato quelli che definiscono i segnali più promettenti finora di una possibile biofirma. Ovvero, segni di vita passata o presente legati all’attività biologica. La scoperta è stata fatta su un esopianeta chiamato K2-18b. Il pianeta ha una massa 8,6 volte superiore e un’estensione di 2,6 volte superiore a quella della Terra.

Gli autori dello studio e altri esperti rimangono cauti e non dichiarando quindi una scoperta definitiva di vita oltre il nostro pianeta. Webb ha rilevato impronte chimiche nell’atmosfera di K2-18b. Queste suggeriscono la presenza di dimetil solfuro o DMS, e potenzialmente di dimetil disolfuro o DMDS. Sulla Terra, entrambe le molecole sono prodotte solo dalla vita microbica, tipicamente dal fitoplancton marino. Lo studio che descrive in dettaglio i risultati è stato pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.

K2-18b, situato a 124 anni luce dalla Terra, potrebbe essere un mondo Hycean. Ossia, un pianeta potenzialmente abitabile interamente ricoperto di acqua liquida con un’atmosfera ricca di idrogeno. Questo secondo quanto affermato dall’autore principale dello studio Nikku Madhusudhan, professore di astrofisica e scienze esoplanetarie presso l’Istituto di Astronomia dell’Università di Cambridge.

Il pianeta lo studio con le osservazioni di Webb

Nikku Madhusudhan e i suoi colleghi hanno teorizzato per la prima volta il concetto di mondi Hycean nel 2021. Questo dopo aver determinato che su K2-18b potrebbero esserci oceani di acqua liquida. Il pianeta è situato all’interno della zona abitabile della sua stella. Questo significa che il mondo si trova alla temperatura giusta e alla distanza giusta dalla stella per ospitare acqua liquida sulla sua superficie.

Nikku Madhusudhan ha spiegato che: “Precedenti studi teorici avevano previsto che alti livelli di gas solforosi come DMS e DMDS fossero possibili sui pianeti Hycean. E ora li abbiamo osservati, in linea con quanto previsto. Considerando tutto ciò che sappiamo di questo pianeta, un mondo Hycean con un oceano brulicante di vita è lo scenario che meglio si adatta ai dati in nostro possesso”.

È possibile però che le molecole siano state prodotte da un altro processo chimico sconosciuto sul pianeta, che non richiede la vita. Le ultime scoperte si basano su precedenti ricerche condotte dallo stesso gruppo di astronomi, che aveva già rilevato anidride carbonica e metano nell’atmosfera del pianeta

Il pianeta: i dettagli dello studio

Il team ha effettuato la nuova rilevazione utilizzando il Mid-Infrared Instrument di Webb. Nikku Madhusudhan ha spiegato che: “Si tratta di una linea di prova indipendente, che utilizza uno strumento diverso da quello che abbiamo usato in precedenza e un diverso intervallo di lunghezze d’onda della luce, dove non c’è sovrapposizione con le osservazioni precedenti. Il segnale è arrivato forte e chiaro”.

Il team ritiene che sono necessari ulteriori dati prima di affermare prove dirette dell’esistenza di vita su un altro mondo. Le osservazioni di follow-up tra le 16 e le 24 ore utilizzando il satellite Webb renderà ciò possibile. Nonostante i risultati promettano emozioni entusiasmanti, confermare l’esistenza della vita oltre la Terra, e persino stabilire che tipo di esopianeta sia K2-18b, richiederà molto più tempo e dati.

Conclusioni

Webb ha la capacità di osservare attraverso l’atmosfera degli esopianeti. Quando gli esopianeti passano davanti alla loro stella madre, dalla prospettiva della Terra, la luce si muove attraverso le loro atmosfere, permettendo a Webb di rilevare le firme chimiche dei gas al loro interno.

Sulla Terra le concentrazioni di dimetil solfuro e dimetil disolfuro sono tipicamente inferiori ad una parte per miliardo in volume. Il team stima che la presenza di molecole dimetil solfuro e dimetil disolfuro sia migliaia di volte più forte su K2-18b. L’inferenza di queste molecole biofirma solleva profondi interrogativi sui processi che potrebbero produrle.

Prima quindi bisognerà confermare che il dimetilsolfuro sia effettivamente presente nell’atmosfera di K2-18b. Il che richiederà la convalida da parte di più gruppi indipendenti che studino gli stessi dati e li analizzino per individuare la firma chimica delle molecole.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2025/04/17/science/k218b-potential-biosignature-webb/index.html

Fabiana Leoncavallo

Laureata in architettura, mi ritengo una persona piuttosto poliedrica. Grande appassionata di scienze, astronomia, storia, letteratura, cinema e serie tv, tutti argomenti che amo descrivere nei miei articoli, che si basano su ricerche valide. Inoltre, amo molto effettuare studi sulla natura, sugli animali, sui cambiamenti climatici, sulla salute e l’alimentazione.

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