mercoledì, Settembre 10

Alla scoperta di Atlantide

Il nome “Atlantide” evoca immediatamente immagini di civiltà perdute, tecnologie incredibili e catastrofi bibliche. Ma da dove nasce questo mito così potente e duraturo? La sua storia è un viaggio affascinante che inizia con un filosofo greco e si snoda attraverso millenni, alimentando speculazioni, opere di fantasia e persino teorie sul contatto alieno. Andiamo alla scoperta di Atlantide…


La Nascita di un Mito: Platone e l’Isola Perduta

Il mito di Atlantide, nella sua forma più celebre, è una creazione del genio di Platone, il grande filosofo greco vissuto nel IV secolo a.C. È nei suoi dialoghi, in particolare il Timeo e il Crizia, che Atlantide viene descritta per la prima volta. Platone non si limita a un breve accenno; fornisce dettagli geografici, sociali e storici, dipingendo un’immagine vivida di questa civiltà.

Secondo Platone, Atlantide era un’isola-continente di dimensioni immense, “più grande della Libia e dell’Asia (Minore) messe insieme”, e si trovava “oltre le Colonne d’Ercole“, ovvero l’attuale Stretto di Gibilterra. Era la sede di un regno potente e prospero, i cui abitanti erano dotati di grande saggezza e virtù. Erano ingegnosi, costruendo città magnifiche con canali concentrici, porti e templi sontuosi. Si dice che gli Atlantidei fossero discendenti di Poseidone, il dio del mare, il che conferiva loro un’aura di nobiltà e un legame profondo con l’elemento acquatico.

Tuttavia, come spesso accade nelle narrazioni platoniche, la grandezza materiale portò alla corruzione morale. Gli Atlantidei, accecati dalla loro potenza e dalla loro ricchezza, cominciarono a perdere la loro purezza spirituale, cadendo nell’avidità e nell’ambizione di conquista. Tentati dalla superbia, intrapresero una guerra per sottomettere Atene e il resto del mondo conosciuto. Ma la giustizia divina, sotto forma di Zeus, non tollerò tale tracotanza. In un solo, terribile giorno e una notte, a seguito di violenti terremoti e cataclismi, Atlantide sprofondò negli abissi dell’oceano, scomparendo per sempre sotto le onde.

È fondamentale sottolineare che, prima di Platone, non esistono riferimenti significativi ad Atlantide nella mitologia o nella storiografia greca. Questo ha portato la maggior parte degli studiosi a considerare il racconto di Platone non come una cronaca storica, ma come un’allegoria filosofica. Atlantide serviva a Platone per illustrare le sue teorie sull’ideale di stato, sulla corruzione della civiltà e sulla punizione divina della hybris (superbia). Era un monito, un’esemplificazione del pericolo della decadenza morale che può annientare anche la più grande delle civiltà.


Il Rilancio Moderno: Da Allegoria a Ossessione

Per secoli, il mito di Atlantide rimase confinato ai circoli accademici e filosofici, interpretato come un’allegoria platonica. Ma la sua vera rinascita e la trasformazione in un’ossessione culturale avvenne verso la fine del XIX secolo, grazie a figure che intrapresero una rilettura più letterale e speculativa del racconto di Platone.

Il protagonista indiscusso di questo rilancio fu Ignatius Donnelly. Con la pubblicazione nel 1882 del suo libro “Atlantis: The Antediluvian World”, Donnelly diede il via a un vero e proprio fenomeno. Per Donnelly, Atlantide non era un’invenzione, ma una realtà storica. Sosteneva che l’isola perduta fosse stata la culla di ogni civiltà sulla Terra, la fonte primigenia di tutte le conoscenze tecnologiche, scientifiche e artistiche che si sarebbero poi diffuse in Egitto, in Mesoamerica e in altre culture antiche. Nella sua visione, Atlantide era il vero Giardino dell’Eden, il luogo da cui derivavano i miti del Diluvio Universale e persino le figure degli “dei” di molte mitologie. Le teorie di Donnelly, pur essendo ampiamente respinte dalla scienza accademica, ebbero un impatto enorme sulla cultura popolare, accendendo la fantasia di milioni di persone e dando il via a una vera e propria “atlantologia” pseudoscientifica.

La razza radice dell’umanità

Parallelamente, altre figure contribuirono ad arricchire il mito con sfumature spirituali ed esoteriche. Helena Blavatsky, fondatrice della Teosofia, integrò Atlantide nelle sue dottrine, descrivendola come una delle “razze radice” dell’umanità, dotata di poteri psichici e tecnologie avanzate, distrutta a causa della sua degenerazione spirituale. Ancora, Edgar Cayce, il celebre “profeta dormiente” americano, attraverso le sue “letture psichiche” in stato di trance, fornì dettagliatissime (e spesso fantasiose) descrizioni di Atlantide, dei suoi abitanti e delle loro tecnologie basate sui cristalli, arrivando persino a predire la sua riscoperta, indicando la zona di Bimini nelle Bahamas come un possibile sito.

Queste interpretazioni hanno contribuito a consolidare l’immagine di un’Atlantide non solo reale, ma anche misteriosa e spiritualmente significativa.


Dove Cercarla? Le Molte Ipotesi sulla Collocazione Fisica

Il desiderio di “trovare” Atlantide ha generato una miriade di ipotesi sulla sua collocazione fisica. La comunità scientifica è concorde nel ritenere che Atlantide sia una creazione letteraria, eppure il fascino della ricerca persiste.

Basandosi sulla descrizione platonica di un’isola “oltre le Colonne d’Ercole”, l’Oceano Atlantico è stato il primo e più ovvio candidato. Le Azzorre, le Canarie e Madeira sono state spesso indicate come possibili resti emergenti di un continente sommerso. Tuttavia, la geologia moderna ha smentito questa possibilità, dimostrando che queste isole sono di origine vulcanica e non le cime di un’antica massa terrestre. Anche le “Bimini Road” nelle Bahamas, formazioni rocciose sommerse, sono state interpretate come resti atlantidei, ma sono ampiamente riconosciute come formazioni naturali.

Più recentemente, molte teorie hanno spostato la ricerca nel Mar Mediterraneo, ipotizzando che il mito di Platone potesse essere ispirato da eventi o civiltà reali. L’ipotesi più accreditata (pur non identificando l’isola con Atlantide stessa) è quella legata all’eruzione vulcanica di Thera (Santorini), avvenuta intorno al 1600 a.C. Questo cataclisma distrusse la prospera civiltà minoica di Akrotiri e causò tsunami devastanti che colpirono Creta e le isole circostanti.

Molti vedono in questa tragedia un’eco storica che potrebbe aver ispirato il racconto platonico di una civiltà avanzata distrutta da un disastro naturale. Altre ipotesi, meno supportate, hanno suggerito la Sardegna (per la sua civiltà nuragica) o persino una secca sommersa nello Stretto di Gibilterra, la Spartel Bank.


Atlantide nell’Immaginario Popolare: Cinema, Letteratura e Fumetti

Al di là delle speculazioni sulla sua esistenza, l’eredità più ricca di Atlantide risiede nella sua profonda influenza sull’immaginario collettivo, esplorata in ogni forma d’arte.

In letteratura, Atlantide è stata una tela su cui dipingere utopie e distopie. Francis Bacon nella sua “Nuova Atlantide” (XVII secolo) la trasforma in una società scientifica ideale. Nel XIX secolo, Jules Verne immagina il Capitano Nemo che esplora le sue rovine sottomarine in “Ventimila leghe sotto i mari”. Il XX secolo vede Atlantide riemergere in contesti avventurosi e fantastici, come ne “L’Atlantide” di Pierre Benoît, che la colloca misteriosamente nel Sahara, o in innumerevoli opere fantasy e di fantascienza che la popolano di antiche razze e magie.

Il cinema ha tradotto il mito in spettacolari visioni sottomarine e avventure epiche. Dai primi film muti come “L’Atlantide” (1921), passando per i peplum degli anni ’60 come “Ercole alla conquista di Atlantide” (1961), fino all’animazione Disney con “Atlantis – L’impero perduto” (2001), che offre una visione steampunk di una civiltà altamente tecnologica.

Nei fumetti, Atlantide ha trovato una casa privilegiata, soprattutto nell’universo dei supereroi. La DC Comics ha reso famosa l’Atlantide di Aquaman, un regno sottomarino prospero e tecnologicamente avanzato, i cui abitanti si sono adattati alla vita acquatica. Le storie di Aquaman esplorano la complessa politica, le minacce esterne e i conflitti interni di questo regno.

Allo stesso modo, la Marvel Comics presenta la sua versione di Atlantide con Namor, il Sub-Mariner, un antieroe spesso in conflitto con il mondo di superficie per difendere il suo popolo. Anche in manga come “I Cavalieri dello Zodiaco” e in produzioni franco-belghe e italiane, Atlantide continua a essere un regno di mistero, potere e talvolta pericolo.


Atlantide e gli Alieni

Tra le teorie più fantasiose e suggestive sul mito di Atlantide, emerge quella che la lega a visitatori alieni. Questa ipotesi, parte del filone della paleoastronautica (o teorie degli antichi astronauti), suggerisce che civiltà avanzate come Atlantide non siano state frutto di un’evoluzione puramente terrestre, ma siano state fondate o influenzate da esseri extraterrestri giunti sul nostro pianeta in tempi remoti.

I sostenitori di questa teoria, tra cui Erich von Däniken, argomentano che le descrizioni platoniche di una tecnologia e un’organizzazione sociale apparentemente “superiori” per l’epoca (anche se Platone non parla esplicitamente di tecnologia aliena) siano la prova di un intervento esterno. Si ipotizza che gli alieni abbiano fornito agli Atlantidei le conoscenze scientifiche e ingegneristiche necessarie per costruire le loro città magnifiche e sviluppare le loro capacità.

La presunta abilità degli Atlantidei di erigere strutture monumentali o di manipolare materiali in modi sconosciuti viene attribuita a strumenti o metodi alieni. In questa visione, gli alieni sarebbero stati gli “dei” o gli “insegnanti” che hanno guidato l’umanità primitiva o una civiltà prescelta. Persino la distruzione catastrofica di Atlantide viene talvolta interpretata come una conseguenza di esperimenti alieni falliti o di un intervento punitivo da parte dei “creatori” spaziali.

Tuttavia, è cruciale ribadire che queste teorie sono considerate pseudoscienza dalla comunità scientifica. Non esistono prove archeologiche, geologiche o storiche che supportino l’esistenza di un’Atlantide di origine aliena. La forza di questa idea risiede più nel suo fascino narrativo e nella capacità di collegare misteri antichi a possibilità futuristiche, alimentando la curiosità e la fantasia, specialmente nel campo della fantascienza.


Il mito di Atlantide, nato come un racconto filosofico per insegnare una lezione morale, si è evoluto nel corso dei millenni, trasformandosi in un’ossessione culturale, un soggetto per la letteratura e il cinema, e persino il fulcro di teorie che trascendono i confini della scienza.

Per saperne di più:

I dialoghi di Platone

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