domenica, Maggio 4

Storia Contemporanea

Sunday Bloody Sunday: il grido di denuncia degli U2 sul conflitto nordirlandese
Musica e Spettacolo, Storia Contemporanea

Sunday Bloody Sunday: il grido di denuncia degli U2 sul conflitto nordirlandese

Nella storia della musica, alcune canzoni hanno superato i confini dei generi diventando veri e propri manifesti per i diritti sociali, inni contro guerre, discriminazioni, ingiustizie e abusi di potere.Tra queste, una in particolare ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock, portando l'attenzione del mondo su un conflitto che si trascinava da decenni e di cui si stava dimenticando l’esistenza.Il brano venne presentato al pubblico per la prima volta nel 1982, durante un concerto a Belfast, con le parole "Si chiama Sunday Bloody Sunday, parla di noi, dell’Irlanda. Ma se non piacerà a voi, non la suoneremo più.". L'ovazione che ne seguì consacrò la canzone, rendendola la traccia di apertura di War, l’album pubblicato l’anno seguente. Ma Sunday Bloody Sunday non è solo un brano...
Ike e Monty e “il magnifico disastro”
Storia, Storia Contemporanea

Ike e Monty e “il magnifico disastro”

Ike e Monty, due galli in un pollario. Poche settimane dopo lo sbarco in Normandia, tra la metà di agosto e i primi di settembre del 1944, la Germania nazista sembrava prossima al tracollo militare. Stretta tra l’avanzata ad est dell’Armata Rossa e la pressione ad ovest delle forze anglo-americane, la resa incondizionata richiesta senza mezzi termini dagli Alleati sembrava imminente. Un eccesso di ottimismo Nell’Alto Comando delle forze anglo-americane la fiducia che la guerra si sarebbe conclusa entro il Natale di quell’anno era altissima.Bastarono poche settimane per smantellare sotto i colpi di una realtà ben diversa questa convinzione che permeava gran parte dei generali alleati. L’insuccesso dell’Operazione Market Garden e la tenace resistenza dell’esercito t...
Aleksandra Kollontaj: la prima donna a diventare ministra di governo
Personaggi, Storia, Storia Contemporanea

Aleksandra Kollontaj: la prima donna a diventare ministra di governo

Nata a San Pietroburgo il 31 marzo 1872 da una famiglia benestante - padre generale zarista e madre figlia di un commerciante -, Aleksandra Michajlovna Kollontaj fu la prima ministra della storia. Riscoperta grazie agli studi femministi, è possibile individuare nella sua politica un’idea di centralità di rivoluzione e liberazione femminile per rinnovare le emozioni. Possedeva un’eccellente istruzione grazie alla sua istitutrice, Marija Strachova, legata ai circoli rivoluzionari. Aleksandra rifiutò di maritarsi per convenienza e sposò un cugino, l’ingegnere Vladimir Kollontaj, dal quale ebbe il figlio Michail. Tuttavia, se ne separò, non tollerando la vita da moglie e madre, e seguì le lezioni di economia all’Università di Zurigo, approfondendo sempre di più il marxismo e lo studio dei m...
Le Foibe:  odio produce odio
Storia, Storia Contemporanea

Le Foibe: odio produce odio

Ieri 10 febbraio si è celebrata la Giornata del Ricordo, istituita nel 2004 dalla legge 30 marzo, n. 92. Con questa ricorrenza si intende "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale". In questo articolo daremo "voce" ad alcuni protagonisti di quel dramma che si inserisce nella tragedia ancora più grande della Seconda Guerra Mondiale. Storie di foibe Una sera si presentarono a casa sua cinque militari del nono Korpus di Tito, che lo prelevarono, ufficialmente per interrogarlo. Da allora i familiari non lo videro più, ma poi lo zio sedicenne, con un compagno di scuola, perlustrando l...
Dai bombardamenti strategici a quelli terroristici: l’operazione  Hurricane
Storia, Storia Contemporanea

Dai bombardamenti strategici a quelli terroristici: l’operazione Hurricane

L'operazione Hurricane. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale l’aviazione militare anglosassone aveva sviluppato progressivamente una linea d’azione cosiddetta dei “bombardamenti strategici”, in altri termini la convinzione che l’arma aerea potesse risultare decisiva nei conflitti bellici colpendo i centri di produzione e logistici del nemico. La guerra non si vince dai cieli E per tutti i primi anni della Seconda Guerra Mondiale, la RAF e successivamente l’USAAF svilupparono questa teoria sui cieli d’Europa, senza risultati decisivi, al punto tale che i bombardamenti da selettivi divennero con il passare del tempo, più indiscriminati e con carattere quasi “terroristico”, forse allo scopo di minare il morale della popolazione civile, prima ancora che delle armate hitleria...
L’operazione Torch: vittoria o fallimento?
Storia, Storia Contemporanea

L’operazione Torch: vittoria o fallimento?

L'Operazione Torch: vittoria o fallimento? Già dalla fine del 1941 e con maggiore insistenza nel corso del 1942, la Russia di Stalin chiedeva insistentemente l’apertura di un secondo fronte per allentare la pressione delle armate hitleriane in territorio sovietico. Questa esigenza del leader sovietico venne cavalcata anche da Roosevelt che deisderava impegnare l'esercito statunitense direttamente sul teatro europeo, rimanrcando il suo desiderio di dare la priorità alla lotta contro la Germania nazista piuttosto che contro il Giappone. La genesi dell'operazione Torch Finalmente, sia pure scegliendo un obiettivo minore, Churchill e Roosevelt informarono Stalin della progettazione di uno sbarco in Marocco e Algeria, che venne denominato Operazione Torch (To...
Operazione “25”
Storia, Storia Contemporanea

Operazione “25”

L'Operazione 25. La Werhmacht è stata la forza armata più “moderna” ed efficiente del secondo conflitto mondiale. La sua dottrina militare, la Bewegungskrieg, la guerra di movimento a livello operativo la portò almeno fino ai primi mesi del 1942 ad una serie di clamorose e rapide vittorie. I problemi per l’esercito tedesco e l’Oberkommando der Wehrmacht (OKW) nascevano quando l’aggressione veloce e brutale si arrestava per la resistenza del nemico o per lo sfilacciamento della rete logistica. In questo articolo esamineremo brevemente uno degli esempi da manuale di una Bewegungskrieg breve e vincente: l’invasione e l’occupazione della Jugoslavia, ovvero la cosiddetta “Operazione 25”. L’antefatto dell’invasione L’esigenza di occupare la Jugoslavia nasce in seguito ad un co...
La via  americana alla  guerra  prima del  1939
Storia, Storia Contemporanea

La via americana alla guerra prima del 1939

L'errore più comune che si può fare è immaginare che la guerra si evolva esclusivamente in base allo sviluppo tecnologico. In realtà la dottrina militare di ogni paese è il frutto della propria matrice storica e culturale e gli Stati Uniti d'America non costituiscono un eccezione. Oggi è difficile credere che la prima super potenza militare del mondo abbia avuto, fino al 1939 e oltre, un esercito ridotto nelle dimensioni, impreparato e con una dottrina militare inadeguata alla guerra moderna e alle nuovi armi che si erano affacciate prepotentemente negli ultimi anni della Grande Guerra. Una modesta storia militare Nel 1939 l'US Army aveva 163 anni di storia. In oltre un secolo è mezzo di vita aveva combattuto soltanto una guerra su vasta scala e per diversi anni: la Guerra Ci...
La Bewegungskrieg, la guerra di movimento tedesca
Storia, Storia Contemporanea

La Bewegungskrieg, la guerra di movimento tedesca

La disfatta di Stalingrado non rappresenta soltanto forse la sconfitta più decisiva della Wermacht nella Seconda Guerra mondiale ma, anche, il tramonto del suo "modo di fare la guerra" che aveva le sue radici quasi 300 anni prima, nel piccolo ma agguerrito regno di Prussia. I manuali dell'esercito tedesco definivano questo modo di condurre la guerra: Bewegungskrieg, la guerra di movimento. Le origini della Bewegungskrieg Questa nuova concezione della guerra nasce nel ducato di Brandenburgo durante il regno di Federico Guglielmo II, il Grande Elettore, portata alla sua prima maturità durante il regno del re prussiano Federico il Grande (1740-1786), sostenuta da una corposa dottrina grazie a Karl Gottlieb von Clausewitz, e portata a seconda fioritura dal Feldmaresciallo Helmut von...
Il  primo attentato al Duce del fascismo
Personaggi, Storia, Storia Contemporanea

Il primo attentato al Duce del fascismo

Benito Mussolini nel corso della sua ventennale esperienza di dittatore subì una mezza dozzina di attentati. Il primo di essi, se si esclude quello abortito del deputato Tito Zaniboni, avviene il 7 aprile 1926, ad opera di una cinquantenne inglese Violet Gibson. Una vita complicata Chi era costei? Figlia di Edward Gibson, avvocato e politico irlandese nominato barone di Ashbourne nel 1885 e Lord Cancelliere d'Irlanda  e della cristiana scientista Frances Colles, Violet che pure aveva debuttato a corte durante il regno della Regina Vittoria, ad un certo punto della sua vita cambierà radicalmente vita. Diventata seguace dell'antroposofia steineriana, atea e fortemente critica dello stile di vita britannico, Violet ebbe un grave esaurimento nervoso nel 1922. Dichiarata pazza e i...
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