mercoledì, Maggio 1

Storia Contemporanea

Le conseguenze dell’armistizio francese del 1940
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Le conseguenze dell’armistizio francese del 1940

Il 22 giugno 1940, alle 18.50,  nella foresta di Compiègne, un piccolo comune nel dipartimento dell’Oise nella regione dell’Alta Francia, viene firmato l’armistizio tra la Germania nazista e la Terza Repubblica Francese, armistizio firmato nello stesso vagone dello stesso treno in cui la Germania imperiale nel 1918 aveva firmato l’armistizio con le forze dell’Intesa nella prima guerra mondiale. Questo atto drammatico che sanciva non soltanto l'uscita di scena dal conflitto della Francia ma il declassamento definitivo del suo ruolo di potenza mondiale, era la conseguenza di una situazione militare disastrosa. Dopo l'occupazione di Parigi (14 giugno 1940) da parte delle armate hitleriane, il governo si era precipitosamente ritirato a Bordeaux. La volontà del Primo Ministro...
Patton e il “prigioniero” speciale
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Patton e il “prigioniero” speciale

Nei primi mesi del 1945 l’odissea dei prigionieri di guerra anglo-americani, francesi, polacchi raggiunse il vertice più drammatico. Spostati continuamente da un campo all’altro sulla spinta delle avanzate del fronti orientale e occidentale, affamati, sporchi, spesso mitragliati inavvertitamente dal fuoco amico mentre a piedi percorrevano le strade devastate del Reich in centinaia morivano di stenti e di malattie. Ma non tutti i prigionieri erano uguali. Questa è la storia di un prigioniero molto “particolare” e della missione suicida che fu ordinata dal generale Patton per liberarlo. Ma andiamo con ordine. La marcia della morte Quando verso la fine di febbraio del 1945, il colonnello Paul Goode, comandante di un reggimento catturato durante lo sbarco in Normandia, vie...
Il grande errore di Hitler: allearsi con Mussolini
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Il grande errore di Hitler: allearsi con Mussolini

Le ragioni della futura alleanza tra Berlino e Roma iniziano a maturare quasi subito dopo il 1922, quando Benito Mussolini, assume l'incarico di Presidente del Consiglio e Adolf Hitler ancora molto lontano dalla sua ascesa al potere, viene conquistato dalla personalità del Duce. Una fascinazione pericolosa Già il 14 novembre di quell'anno, durante una riunione del Partito nazionalsocialista dei lavoratori (NSDAP) a Monaco, Hitler pretende che la Germania faccia causa comune con un’Italia «che vive la rinascita nazionale e ha davanti a sé un grande futuro». Il futuro Fuhrer non si ferma qui, tre anni dopo, sul Mein Kampf, sostiene che la Germania può avere soltanto due alleati: l’Inghilterra e l’Italia. Tale è l'infatuazione per Mussolini e il fascismo che Hitler dichi...
Mai invadere  la Cina!
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Mai invadere la Cina!

Il più bravo e famoso divulgatore storico del nostro tempo è senza dubbio Alessandro Barbero. Spesso durante le sue conferenze, il professore afferma che la Storia non è in grado di insegnare come evitare errori o azioni che nel corso dei secoli si sono rivelate disastrose. A questo assioma però Barbero fa seguire una divertente eccezione: "Mai invadere la Russia!", riferendosi evidentemente alle disastrose invasioni tentate da Napoleone e circa 150 anni dopo da Hitler. Ebbene in questo articolo prendiamo a prestito questa espressione, modificandola con il nome del gigante asiatico e riferendoci all'invasione della Cina, perpetrata dal Giappone nel luglio del 1937. La storiografia non può fare a meno di comparare l'invasione nipponica con quella nazista dell'Unione...
Il carro  armato leggero Panzerkampfwagen I (Sd.Kfz. 101)
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Il carro armato leggero Panzerkampfwagen I (Sd.Kfz. 101)

Nel 1932 la Germania nazista commissiona la produzione di un carro armato leggero. La società prescelta è la Krupp che produce un cingolato da combattimento conosciuto come Landwirtschaftlicher Schlepper (LaS), ovvero trattore industriale. Un mezzo concepito per l'addestramento I primi prototipi vengono consegnati nel dicembre 1933, mentre la produzione in serie inizierà nel luglio del 1934. La sigla ufficiale del carro da combattimento era Pz.Kpfw. (MG) I Ausf. Lo scopo principale di questo mezzo era fungere da carro per l'addestramento e questo spiegava la semplicità del modello. Il treno di rotolamento era composto, su ogni lato, da quattro rulli montati su carrelli oscillanti e una ruota motrice anteriore, tenuti in sede da una trave esterna. Il motore era un qua...
Il ruolo delle forze corazzate tedesche nella II Guerra Mondiale
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Il ruolo delle forze corazzate tedesche nella II Guerra Mondiale

Il carro armato fu inventato nella Grande Guerra, ma soltanto nella Seconda Guerra Mondiale il suo ruolo assurse un livello decisivo e profondamente innovatore delle stesse tattiche di battaglia. In questo la Germania nazista si rivelò, almeno fin quasi alla fine del 1942, all'avanguardia sia tecnologica che di utilizzo delle forze corazzate. Le forze corazzate tedesche alla vigilia del conflitto La parola Panzer, abbreviazione di Panzerkampfwagen, cioè "mezzo corazzato da battaglia", con la quale si indicavano comunemente i carri armati tedeschi, deriva da un termine del XVIII secolo che indicava un tipo di armatura indossato dai soldati di ventura tedeschi. Quando il 10 maggio 1940 la Wermacht passò all'azione sul fronte occidentale, inaugurando una p...
Polonia e URSS all’indomani dell’Operazione Barbarossa
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Polonia e URSS all’indomani dell’Operazione Barbarossa

Dopo la sciagurata spartizione della Polonia tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica di Stalin, il premier polacco aveva trovato asilo in Francia, insieme al suo governo e a una parte delle truppe scampate alle invasioni russo-tedesche. Fuga in Gran Bretagna Nel giugno del 1940 il tracollo francese aveva indotto il primo ministro polacco Władysław Sikorski e il suo entourage a riparare in Gran Bretagna. Qui accompagnato dal deputato conservatore Victor Cazalet, veterano della prima guerra mondiale, che aveva ripetutamente messo in guardia dal pericolo rappresentato dalla Germania di Hitler, effettuò una serie di ispezioni alle unità militari polacche che si stavano riorganizzando in Inghilterra. Quando la Germania lanciò l'Operazione Barbarossa, affossando u...
Operazione “Castigo”
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Operazione “Castigo”

La più grande impresa di bombardamento di precisione di tutta la guerra della RAF avvenne avvenne nel maggio del 1943 contro le dighe del bacino della Ruhr. Già nel 1937 il ministero dell’Aviazione aveva individuato in quelle dighe la principale fornitura d’acqua necessaria alla produzione dell’acciaio tedesco e nel 1940 il Capo di Stato Maggiore della RAF sir Charles Portal chiese di approntare un piano d’attacco. Bombe rimbalzanti Nonostante il parere contrario di Arthur Harris comandante del comando bombardieri che il 18 febbraio 1943 protestò furiosamente con Portal, fu avviata la progettazione di bombe adatte ad un attacco così complesso come la demolizione delle dighe. I progetti per la realizzazione di queste armi...
La prima città del Terzo Reich conquistata dagli Alleati
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La prima città del Terzo Reich conquistata dagli Alleati

La prima grande città tedesca ad essere conquistata dalle forze alleate fu Aquisgrana. La città così come si presentava alla I Armata di Hodges,  era una città devastata, praticamente priva della popolazione civile che era sfollata nelle settimane precedenti. Il 1 ottobre 1944 dopo un furioso cannoneggiamento durato quattro giorni che finì di buttar giù i pochi edifici rimasti intatti, le forze americane attaccarono il Vallo occidentale a nord della città. La breccia del Vallo occidentale Le incursioni aeree risultarono relativamente ininfluenti a causa di difetti nella strumentazione di volo, mentre l’avanzata soprattutto delle forze corazzate procedeva a rilento a causa del fango. Il 7 ottobre ciò nonostante gli americani aprivano una breccia...
I collaborazionisti nella seconda guerra mondiale
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I collaborazionisti nella seconda guerra mondiale

I nazisti, e in misura minore i fascisti italiani, furono felici di poter sfruttare nei territori occupati i risentimenti di fazioni politiche o minoranze etniche che ritenevano, a torto o ragione, di aver conti da regolare con le strutture politiche e sociali dei governi destituiti dall’occupazione delle forze dell’Asse. Il collaborazionismo come prassi per gestire i territori occupati Non si trattava soltanto di applicare il vecchio e collaudato principio del divide et impera ma anche di ridurre i costi e la fatica di amministrare e sfruttare i territori occupati. Le persone che si offrirono di aiutare i nazisti a gestire il potere nei loro paesi occupati vennero definiti con il termine dispregiativo di “collaborazionisti”. Il fenomeno però era più complesso di una sempl...
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