“Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo” è probabilmente il saggio divulgativo più famoso scritto da Stephen Hawking.
A Brief History of Time, questo il titolo originale, esce per la Bantam Press nel 1988 ed è tutt’oggi tra i saggi di divulgazione scientifica più venduti. Nelle 236 pagine introdotte da una prefazione di Carl Sagan, uno dei più famosi astronomi statunitensi, fondatore tra gli altri del PROGETTO SETI, Hawking ci illustra con esemplare chiarezza quello che conosciamo dell’universo, come è nato, e cosa c’era prima, se un prima ha senso alla luce delle nostre conoscenze.
L’espansione dell’universo, il principio di indeterminazione, le particelle elementari e le forze della natura, l’origine e la sorte dell’universo, l’unificazione della fisica sono le grandi tappe di questo viaggio indimenticabile, anche se il protagonista diretto ed indiretto dell’opera è il tempo, il suo significato e la sua eventuale fine.
Non manca poi, nelle ultime pagine del libro, uno sguardo, ormai forse un po datato (sono passati 30 anni dalla prima edizione), sulle nuove frontiere dell’astrofisica che non inficia comunque una lettura, ancor oggi, appassionante, istruttiva ed in grado di farci almeno parzialmente intuire la grandezza e lo sconfinato mistero che circondano la nostra esistenza.