Agli inizi degli anni Cinquanta dello scorso secolo andarono in pensione quasi contemporaneamente quattro giganti della fisica: Albert Einstein, Niels Bohr, Werner Heisenberg ed Erwin Schrodinger. I quattro moschettieri della fisica però non rinunciarono a confrontarsi, anche aspramente, soprattutto sull’interpretazione della meccanica quantistica che li vedeva divisi da sempre.
Tra Einstein e Bohr, pur nel pieno rispetto umano e professionale da quasi trent’anni era in corso una polemica senza esclusioni di colpi.
Una volta Bohr ospitò i suoi illustri colleghi ed amici nella splendida Copenaghen ed i quattro erano soliti fare lunghe passeggiate nel parco dove si intrattenevano pomeriggi interi litigando e confrontandosi sull’interpretazione della meccanica quantistica.
Stanchi per le estenuanti discussioni che non portavano a niente decisero di contingentare i tempi a disposizione di ciascuno e quindi di votare sulle rispettive tesi per decidere chi aveva ragione e chi torto.
Il grande Albert perdeva quasi sempre, e solo raramente otteneva dei pareggi due a due, grazie all’amico Schrodinger che talvolta, raramente lo appoggiava.
Della geniale combriccola il più giovane era Heisenberg, mentre il primo a morire fu Einstein il 18 aprile del 1955.