sabato, Luglio 27

Il sesso nel Medio Evo – Episodio 2

Come abbiamo succintamente raccontato il sesso fuori dalla funzione procreativa era severamente osteggiato dalla Chiesa, che condannava altresì con rigoroso fervore anche aborto e contraccezione.
In linea di massima ogni famiglia metteva al mondo molti figli, almeno la metà dei quali, difficilmente raggiungeva i 3 o 4 anni di età. Non era raro che una donna mettesse al mondo sei, sette, anche dieci figli nel corso della sua vita fertile. Nonostante questo, sia nelle classi nobili ed agiate che in quelle popolari, spesso era avvertita la necessità di impedire una gravidanza per motivi economici, sociali, di rango etc.
I sistemi erano quelli già praticati in antichità, dal più diffuso coito interrotto, all’uso di rudimentali profilattici ricavati dal budello e dagli intestini di animali la cui efficacia era messa duramente alla prova per l’abitudine ad essere riutilizzati fintanto che la pelle non cedeva, rompendosi.
Le donne facevano largo uso di misture realizzate con erbe ed a base di miele che spesso inserivano direttamente nella vagina per un presunto potere spermicida. Un raro esempio di medico donna, Totula, vissuta nel XI secolo, in un suo trattato elogia le virtù contraccettive di una pietra che lei chiama gagate. Tutte queste pratiche erano considerate peccati gravissimi dalla Chiesa che imponeva lunghi digiuni espiativi.
Lo stesso valeva per l’aborto, sanzionato con astinenze che variavano dai trentasei ai dodici mesi, a seconda che la vittima fosse un feto oppure un embrione «provvisto di anima».
La promiscuità nel Medio Evo era la condizione normale, soprattutto per i contadini ed i ceti più popolari. Le case erano piccole, buie e fredde e nel grande giaciglio domestico, spesso, dormivano oltre a marito e moglie, anche i figli e talvolta anche parenti ed ospiti.
Uomini e donne nell’Alto Medio Evo dormivano nudi, ci vorrà tempo perché ci si orienti ad indossare camice da notte, sarà determinante, ancora una volta la spinta della Chiesa che vedeva in questi corpi nudi ravvicinati una tentazione del demonio.
Per la Chiesa, che pure era tutt’altro che esente nei suoi membri da una carnalità diffusa, il sesso era diventato uno dei pericoli maggiori per la salvezza delle anime. Può essere interessante dare uno sguardo alle perversioni , vere e presunte, elencate come abiette da illustri uomini di Chiesa.
Diamo la parola di nuovo ad Oddone, abate del monastero di Cluny, ma vale la pena prima spendere due parole su questa potentissima e ricchissima abbazia.

L’abbazia di Cluny fu fondata nell’omonimo paese dell’allora regione della Borgogna il 2 settembre dell’anno 909 o 910, quando il duca di Aquitania e Alvernia Guglielmo I detto il Pio, fece dono di un grande possedimento fondiario a un abate, Bernone, che fu incaricato di costruirvi un monastero.
Guglielmo rinunciò a qualunque pretesa secolare sull’abbazia che crebbe e si sviluppo completamente autonoma da influenze politiche. La chiesa edificata da Bernone si sviluppò ampliandosi a dismisura tra il 955 ed il 1040 diventando ben presto il luogo di maggiore richiamo monastico ed anche ecclesiale della cristianità. L’afflusso dei fedeli in pellegrinaggio era cosi sostenuto che nel 1088 l’abate Ugo decise la costruzione della terza chiesa abbaziale (chiesa di San Pietro e Paolo o “Cluny III”). L’edificio era di dimensioni titaniche: lungo 187 metri, aveva ben cinque navate.
Oddone divenne abate alla morte di Bernone, nel 927 e per ordine di Papa Giovanni XI riformò moltissimi monasteri in Italia e Francia, al punto che l’abbazia di Cluny divenne il modello di monachesimo per i successivi secoli.
Ecco quindi cosa diceva il potente Oddone sulle perversioni:

Hai posseduto tua moglie o altra donna more canino? Hai avuto rapporti sessuali durante le mestruazioni? Hai avuto rapporti con tua sorella o tua zia? Hai forse avuto rapporti omosessuali? Hai esercitato la sessualità con un maschio, mimando, come fanno alcuni, l’atto sessuale fra le sue cosce? Ti sei dato all’onanismo reciproco, fino all’appagamento sessuale? Hai forse ricercato la soddisfazione sessuale servendoti di una cavità lignea o altro? Hai avuto rapporti contro natura unendoti ad un maschio o peggio con animali quali asini, giovenche e cavalle?

E sulle donne ci andava se possibile ancora più duro:

Ti sei forse comportata anche tu come alcune donne che si fanno oggetti e altri marchingegni a mo’ di membro virile? Li hai adattati alle tue o altrui intimità per provare piacere con altre donnacce o esserne da queste posseduta? Anche tu ti sei comportata come alcune donne che provano piacere da sole? Anche tu ti sei comportata come altre donne che, per soddisfare le loro pruriginose voglie, si uniscono fra loro per fare l’amore? Anche tu ti sei comportata come alcune donne che provano piacere sessuale ponendo il loro bambino sulle parti intime, quasi a mimare l’atto sessuale? Anche tu ti sei comportata come quelle donne che, stese sotto un animale, si servono di qualsiasi tecnica per avere con lo stesso un rapporto sessuale?

Al di la dell’invettiva morale e del carattere pruriginoso di questi brani tratti dalle opere di Oddone, questa condanna morale ci fornisce una documentazione circa le pratiche sessuali più diffuse o presunte tale di questo periodo storico da cui si evince che nonostante il tentativo di controllo sociale e morale della Chiesa si trattava di un periodo della nostra storia tutt’altro che bigotto sotto il profilo dei costumi sessuali.

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