Venti anni fa era stata formulata l’ipotesi che il nucleo del sole ruotasse più velocemente della sua superficie. Adesso, due decenni dopo, uno studio condotto dall’UCLA e dall’Istituto Francese di Astrofisica Spaziale conferma questa ipotesi.
Il nucleo della nostra stella, infatti, ruota ancora come alle origini della sua nascita ovvero 4,6 miliardi di anni fa, ben 4 volte più velocemente della rotazione della sua superficie.
La scoperta è stata possibile grazie all’analisi di 16 anni di osservazioni fatte dallo strumento Golf (Global Oscillations at Low Frequency) a bordo del telescopio spaziale Soho di Nasa e Agenzia spaziale europea (Esa).
La tesi più accreditata per questa sensibile differenza nella rotazione del nostro astro e da ascriversi al fatto che la rotazione della superficie sarebbe stata rallentata successivamente, dal vento di particelle emesso dalla stella.
La scoperta è stata possibile studiando le onde acustiche che si generano nell’atmosfera del Sole, alcune delle quali penetrano nel nucleo, dove interagiscono con le onde di gravità. I ricercatori hanno misurato il tempo necessario che le onde acustiche impiegano per viaggiare dalla superficie al centro del Sole e hanno visto che il tempo di percorrenza è influenzato dal movimento delle onde di gravità.
Da questi dati sono riusciti a calcolare le velocità di rotazione del nucleo e della superficie del Sole, aprendo nuovi scenari sulla conoscenza nella formazione ed evoluzione dell’astro che ci ha dato la vita.