Quattro miliardi e mezzo di anni fa, la giovanissima Terra era un posto malsano e pericoloso, molto diverso non soltanto del mondo di oggi ma anche di quello di alcuni milioni di anni fa.
La superficie terrestre era attraversata da una coltre di magma fuso mentre l’aria era pervasa da miasmi ed eruzioni di gas provenienti dal sottosuolo. I raggi del Sole faticavano a penetrare di giorno la cortina di fumi tossici che avvolgeva il pianeta, mentre la superficie era costantemente bombardata da frammenti di ghiaccio e massi, alcuni grandi come montagne, provenienti dallo spazio.
Per milioni di anni questo habitat infernale non ebbe sostanziali mutazioni. Poi gradualmente i bolidi che martoriavano il giovane pianeta iniziarono a diradarsi fin quasi a cessare, la temperatura iniziò a calare e la superficie a trasformarsi in solida crosta rocciosa. Il vapore acqueo intrappolato nel sottosuolo e nell’atmosfera, approfittando della diminuzione della temperatura, iniziò a condensarsi in pozze che progressivamente diedero vita a laghi ed oceani.
Sul fondo di quei mari primevi, al riparo dalle spietate radiazioni cosmiche, il calore interno del pianeta trovava sfogo attraverso sfiatatoi e vulcani, innescando complesse reazioni chimiche. Tra 3.5 ed i 3,3 miliardi di anni fa, si registrano le prime prove dello sviluppo della vita, attraverso i batteri. Circa un miliardo di anni dopo alcuni batteri riuscirono a trovare un modo efficiente per cibarsi di luce solare, anidride carbonica e acqua. Questi batteri che definiamo come cianobatteri inventano la fotosintesi.
Ben presto, grazie alla fotosintesi, l’atmosfera terrestre iniziò a saturarsi di un gas nuovo e nocivo per le forme di vita esistenti in quell’epoca: l’ossigeno.
Il cambiamento fu così repentino da determinare una vera e propria catastrofe ambientale, quasi tutte le forme di vita preesistenti furono spazzate via. L’ossigeno combinandosi con il metano, che fino a quel momento aveva mantenuto la temperatura della Terra molto alta, produsse l’anidride carbonica un gas serra meno efficace.
Questo determinò un forte abbattimento della temperatura che causò un lunghissimo periodo di glaciazione durato diverse centinaia di milioni di anni. Al termine della glaciazione, grazie alla paziente e pervasiva opera dei cianobatteri, la Terra era profondamente cambiata. Oceani ed aria erano diventati molto più trasparenti, mentre l’ossigeno negli strati superiori dell’atmosfera, bombardato dai raggi ultravioletti, si era trasformato in ozono, costituendo un prezioso scudo protettivo contro le radiazioni cosmiche.
Intorno ai 2 miliardi di anni fa, fanno la loro comparsa le cellule moderne che costituiranno la base per l’evoluzione di piante, animali e dell’uomo.
Per ancora un miliardo di anni le forme di vita terrestri furono costituite da organismi unicellulari sia pure più complessi di quelli precedenti. Poi si inizieranno a sviluppare le prime forme di vita multicellulari ed intorno a 540 milioni di anni fa, non sappiamo esattamente perché, ci sarà una fortissima accelerazione nella diversificazione della vita multicellulare.
Con ogni probabilità gli antenati di ogni specie si formarono dapprima nei mari e successivamente si diffusero sulla superficie terrestre. Probabilmente giocò a favore di questo impetuoso sviluppo proprio l’alta concentrazione di ossigeno. La nuova respirazione fornì alle forme di vita multicellulari la capacità di acquisire energia cibandosi di altri organismi e dando quindi il via alla catena alimentare.
Poco più di 300 milioni di anni fa la Terra era ormai ricoperta di foreste ed i grandi organismi viventi erano diffusi in tutta la sua superficie. La vita era nata definitivamente.