sabato, Luglio 27

La nascita dell’Universo #4

Per il primo miliardo di anni l’Universo ha continuato ad espandersi e raffreddarsi, aggregando la materia in concentrazioni che abbiamo chiamato galassie.
Se ne sono formate oltre 100 miliardi, ognuna delle quali popolate da centinaia di miliardi di stelle dove avvengono continue fusioni termonucleari.
Le stelle con massa maggiore di circa 10 volte quella del nostro Sole, raggiungono pressioni interne in grado di produrre elementi più pesanti dell’idrogeno, mattoni indispensabili per formare i pianeti ed in definitiva tutte le forme di vita possibili.
Al termine del loro ciclo vitale queste stelle esplodono inseminando lo spazio con il loro ricco serbatoio chimico.
Dopo nove miliardi di questa ricche inseminazioni, in un oscuro angolo dell’Universo (nella periferia del Super Ammasso della Vergine), in un’anonima galassia (la Via Lattea), in un’anonima regione (il Braccio di Orione) si formò una stella ordinaria, come tante, il Sole.
La nube di gas da cui si è formato il Sole ha anche dato vita ad una serie di pianeti e centinaia di migliaia di asteroidi e comete.
Dopo centinaia di milioni di anni di collisioni ad alta energia, i pianeti si sono formati e la loro superficie ha iniziato a raffreddarsi.
Uno di questi, la Terra, è collocato in una posizione felice: non troppo vicino e non troppo lontano dalla stella che domina il sistema. In questo modo l’acqua riesce a rimanere allo stato liquido ed è proprio dagli oceani, con un meccanismo che non riusciamo ancora a comprendere a fondo, che le molecole organiche si sono trasformate in organismi viventi auto replicanti.
I batteri anaerobici che dominano il brodo primordiale pur non avendo bisogno di ossigeno, lo espellono come sottoprodotto e cosi trasformano l’atmosfera, facendole raggiungere quella concentrazione di ossigeno indispensabile per lo sviluppo di forme di vita più complesse.
La vita che si forma e si evolve sulla Terra primeva è però delicata e va incontro a crisi che potrebbero spazzarla via. Una di queste crisi però apre una nuova finestra di opportunità indispensabile per la proliferazione dei piccoli mammiferi. Circa 65 milioni di anni fa, un asteroide dal peso di circa 10.000 miliardi di tonnellate colpisce l’attuale penisola dello Yucatan e provoca l’estinzione di oltre il 70% di tutte le forme di vita terrestre tra cui gli ingombranti e letali dinosauri.
Questo evento catastrofico ha permesso ai piccoli mammiferi di occupare le nicchie ecologiche lasciate libere, ed uno di questi mammiferi, della specie dei primati, si evolve fino a divenire l’Homo Sapiens.
L’uomo, la specie senziente, l’unica al momento conosciuta, che qualche migliaio di anni dopo, sfiderà lo spazio ed inizierà ad esplorare i segreti dello sterminato Universo che ci ha generato.

1 Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights