sabato, Luglio 27

La necropoli di Giza

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Ancora oggi gli studiosi non concordano sul modo come questi mirabili monumenti siano stati costruiti, alcuni prediligono l’idea dell’impiego di blocchi, paranchi e pulegge, proprio come si usa ai giorni nostri per sollevare pietre molto pesanti, altri trovano più plausibile che i blocchi fossero trascinati su rampe di terra poste a spirale intorno alla piramide.

Certo è che comunque i costruttori delle piramidi abbiano proceduto, la tecnologia dell’epoca era perfettamente in grado di costruire questi imponenti simboli della divinità dei Faraoni, senza bisogno di scomodare fantasiose ipotesi di interventi alieni. Le piramidi non erano costruzioni isolate ma facevano di più ampi complessi che comprendevano templi, edifici pubblici e spazi cerimoniali purtroppo andati perduti.

La stessa precisazione vale per la necropoli di Giza, alla periferia del Cairo, dove si ergono le tre piramidi egizie più grandi in assoluto. Si tratta peraltro dell’unica delle sette meraviglie del mondo che sia giunta fino ai giorni nostri; è anche tra le pochissime opere umane a risultare visibili con relativa facilità dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Queste piramidi risalgono alla Quarta dinastia dell’Antico Regno e furono costruite una dopo l’altra da padre, figlio e nipote, chiamati Khufu, Khafra e Menkaura, oppure – dalla successiva denominazione in greco – Cheope, Chefren e Micerino. La prima delle tre, fatta erigere da Khufu (o Cheope) poco dopo il 2600 a.e.v., è anche quella di maggiori dimensioni, tanto che oggi è nota come Grande Piramide.

La seconda quella che fu costruita da Khafra (o Chefren in greco) è quella a cui appartiene la Sfinge. Questo singolare monumento fu progettato con i blocchi di scarto delle piramidi e si trova nel punto in origine corrispondente all’entrata del complesso funerario. Contrariamente a quanto ipotizzato non ha 10.000 anni di vita ma risale a circa il 2550 a.e.v.

La Sfinge era stata già riportata alla luce una volta, in tempi antichi; il faraone Thutmose IV ci ha lasciato un’iscrizione secondo cui, quando era ancora un giovane principe, si era addormentato all’ombra della Sfinge, all’epoca coperta di sabbia fino al collo. Si era intorno al 1400 a.e.v. In un sogno, la Sfinge gli disse che se l’avesse dissotterrata, lei avrebbe fatto di lui il sovrano d’Egitto. Thutmose allora scavò via la sabbia e riparò i blocchi più danneggiati. Appena salito sul trono, fece installare ai piedi del monumento quella che oggi chiamiamo la Stele del Sogno, là dove i moderni egittologi l’hanno rinvenuta.

La terza delle tre piramidi, la più piccola, appartiene al Faraone Menkaura o Micerino. Visitare questa piramide richiede di essere assolutamente refrattari alla claustrofobia. Ci sono dei corridoi interni dove anche una persona non molto alta deve tenere la testa abbassata per non urtare il soffitto e procedere con le spalle che sfregano entrambe le pareti del corridoio. La sensazione di essere sepolti sotto una massa impressionante di rocce è davvero forte.

La Grande Piramide, certamente la più famose del terzetto è stata costruito in un arco di tempo tra i 10 ed i 20 anni e contrariamente a quanto si pensa non è stata costruita da schiavi e tanto meno da schiavi ebrei. Gli scavi condotti a partire dagli anni novanta negli alloggi e nei cimiteri degli operai hanno consentito di concludere che la forza lavoro consisteva con buona probabilità di contadini, allevatori e altri membri delle classi subalterne, i quali prestavano un servizio retribuito una volta terminata la stagione del raccolto; e venivano trattati bene. Questa massa di uomini liberi ma di ceto sociale basso affiancava diverse migliaia di costruttori professionisti (carpentieri, artigiani, muratori etc.) e forse un piccolo contingente di schiavi, sicuramente un’esigua minoranza.

Le Piramidi erano di fatto gigantesche opere pubbliche in grado di rappresentare un forte volano per l’economia del tempo anche per la forte immissione di denaro proveniente dalle casse del Faraone. La sola Grande Piramide misurava inizialmente oltre 140 metri di altezza per 230 di lunghezza su ogni lato, e conta 2,3 milioni di blocchi, alcuni dei quali pesano varie tonnellate. Si stima che l’intera piramide raggiunga un peso vicino ai sei milioni di tonnellate.

La ricerca intorno a questi magnifici monumenti è sempre attiva e negli ultimi anni utilizza strumenti di indagine sofisticati, dalla termografia ad infrarossi alla radiografia muonica ed è pertanto ragionevole aspettarci ulteriori scoperte.

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