sabato, Luglio 27

La scoperta del gas nervino

Il nome con il quale questo pericolosissimo agente chimico è conosciuto, per l’appunto gas nervino, deriva dall’azione con il quale interferisce nella trasmissione di informazioni da una cellula all’altra.
La sua origine è da attribuire agli studi di Gerhard Schrader a Leverkusen tra il 1934 e il 1936, il chimico tedesco era alla ricerca di un efficace insetticida con il quale proteggere le colture. Siamo però alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale è la straordinaria efficacia di questa sostanza che battezzò tabun fu notata dai Comandi militari nazisti che pensarono di perfezionarla in una vera e propria arma chimica.
Il principio dell’azione del tabun è relativamente semplice agisce sui neurotrasmettitori che poi migrano attraverso le sinapsi collegando fra loro le cellule. Un processo che può essere sommariamente paragonato ad una chiave che entra in una serratura. Il neurotrasmettitore specifico implicato nell’azione del gas nervino è l’acetilcolina.
Una volta che questo neurotrasmettitore ha attivato una reazione nella cellula adiacente viene disattivato da un enzima prodotta dalla sinapsi: l’acetilcolinesterasi. Il tabun, ovvero il gas nervino, interviene su questo enzima disattivandolo e producendo quindi un iper stimolazione del sistema nervoso che porta a convulsioni, paralisi ed infine alla morte per insufficienza respiratoria.
Alla fine della seconda guerra mondiale i tedeschi svilupparono il sarin, un gas ancora più letale del tabun. Bastano quantità infinitesime per uccidere una persona: già con dosi piccolissime si verificano nausea, vomito, diarrea, crampi addominali; per quantità via via maggiori, si verificano perdita di coscienza, accompagnata da convulsioni, perdita del controllo degli sfinteri, arresto circolatorio e respiratorio, paralisi e morte; il tutto nel giro di pochi minuti.
Purtroppo le sostanze chimiche necessarie per produrre il sarin sono relativamente facili da acquisire come dimostrato anche dall’attentato terroristico alla metropolitana di Tokyo nel 1995, da parte degli adepti della setta Aum Shinrikyō che causò 12 morti e circa 5.000 intossicati. La difesa principale contro i gas nervini sono le maschere antigas e tute protettive per evitare il contatto degli agenti tossici con la pelle. Nel caso che si risulti colpiti da queste subdole e letali armi chimiche iniezioni di atropina mescolate con valium rappresentano l’unica possibilità di evitare la morte, sempre che il contatto con l’agente tossico non sia avvenuto da troppo tempo e in massicci quantitativi.

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