sabato, Luglio 27

La tragedia dell’Hindenburg e l’importanza dell’elio

«Al momento è praticamente immobile. Hanno gettato le funi dalla prua e alcuni uomini le hanno assicurate al suolo. Ricomincia a piovere; sta… la pioggia era un po’ diminuita. I motori posteriori girano quel tanto, quel tanto che basta a tenerlo su… È andato in fiamme! È andato in fiamme e sta precipitando, si sta schiantando! Attenzione! Attenzione, voi! Toglietevi di mezzo! Toglietevi di mezzo! Riprendi, Charlie! Riprendi questo, Charlie! Il fuoco e si sta schiantando! Si schianta, è spaventoso! O mio Dio, toglietevi, ve ne prego! Brucia e divampa, e il… e sta precipitando sopra al pilone d’ormeggio e tutti si rendono conto che è terribile, questa è una delle peggiori catastrofi del mondo [parole indecifrabili] È… è… in fiamme [indecifrabile, forse dice “salendo”] oh, quattro, forse cinquecento piedi nel cielo ed è… uno schianto pazzesco, signori e signore. C’è fumo, fiamme ora… e il telaio si sta schiantando al suolo, non proprio sul pilone. Oh, tutta quell’umanità e i passeggeri che urlano ovunque, qui attorno. Ve l’ho detto, non riesco nemmeno a parlare alle persone i cui amici sono lì a bordo. Ah! È… è… è…è… o… ohhh! Non, non riesco a parlare, signori e signore. Veramente, giace laggiù, un ammasso di resti fumanti. Ah! Tutti riescono a malapena a respirare e a parlare, e le urla. Signora, mi, mi dispiace. Sul serio: respiro a malapena. Sto, sto per rientrare dove non posso vederlo. Charlie, è terribile. Ah, ah… Non posso. Devo proprio, proprio fermarmi un minuto perché ho perso la voce. È la cosa peggiore a cui abbia mai assistito”.»

Questa è la radiocronaca di Herbert Morrison, della NBC, che descrive la tragedia del dirigibile  Hindenburg   il 6 maggio 1937 nei pressi della 
della Stazione Aeronavale di Lakehurst nel New Jersey. Il  dirigibile  tedesco che portava il nome del  Presidente  del Reich era (ed è tutt’ora)  il più colossale oggetto volante mai costruito dall’uomo. Progettato e realizzato insieme al suo gemello Graf Zeppelin,   dalla Luftschiffbau Zeppelin GmbH nel 1935  era lungo 245 metri (poco meno del Titanic), con  un diametro  di 47 metri  conteneva 211.890 m³ di gas divisi in 16 scomparti, con una spinta utile di 112 tonnellate, ed era spinto da quattro motori da 1200 CV (890 kW), che gli consentivano una velocità massima di 135 km/h. Poteva portare 72 passeggeri (50 nei voli transatlantici) e aveva un equipaggio di 61 uomini. Il gas che veniva usato era il  più infiammabile idrogeno  in quanto l’elio,  molto più stabile e sicuro era oggetto di un embargo degli Stati Uniti nei confronti della  Germania nazista. Il rivestimento dell’Hindenburg  era in cotone, impregnato con ossido di ferro e acetato butirrato di cellulosa, miscelati con polvere d’alluminio. Pubblicamente le cause del disastro che costò la  vita a 35 delle 97 persone a bordo fu attribuita all’idrogeno, anche per stigmatizzare in questo modo l’embargo statunitense,  in realtà studi e ricerche successive fanno optare come principale  responsabile proprio il rivestimento del mastodontico dirigibile. Secondo questa teoria  una carica elettrostatica durante una tempesta si sarebbe accumulata sul cotone  e quando furono calate le cime di ormeggio una scarica elettrica passando per la struttura metallica avrebbe provocato l’incendio dell’Hindenburg.  Questa teoria è avvalorata dal fatto che la ditta costruttrice si preoccupò immediatamente  di modificare il rivestimento dell’aeronave gemella, la  Graf Zeppelin. I dirigibili statunitensi utilizzavano invece l’elio di  cui erano i principali produttori mondiali.  L’elio è il prodotto del naturale decadimento radioattivo dell’uranio che avviene nelle profondità della terra. Essendo un gas estremamente leggero risale verso l’alto e si mescola nell’atmosfera risultando a questo punto inutilizzabile. Per questo già nel 1858 il  Congresso degli Stati Unisti stanziò la strabiliante somma di un miliardo di dollari per separare ed accumulare l’elio.

L’elio che bolle ad una temperatura di – 269° e non passa  mai allo stato  solido è l’elemento ideale per raffreddare i cavi elettrici e favorire la conduttività. Fondamentale  nello sviluppo dei superconduttori, forse l’importanza  maggiore dell’elio è la sua indispensabilità nella risonanza magnetica  l’esame diagnostico  più importante della medicina.

Il  futuro di questo straordinario  strumento diagnostico dipende quindi dalla disponibilità di elio.

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