Italo Pietro Marchioni, nato in un piccolo Comune del Cadore nel 1868, fu uno delle decine di migliaia di emigranti italiani che salparono alla volta degli Stati Uniti verso la fine dell’Ottocento.
Vi giunse agli inizi degli Anni 90 del XIX Secolo, prima a Filadelfia e poi a New York e qui si diede al mestiere del gelataio, prodotto che vendeva con un carretto mobile. Nel 1896 creò il primo cono gelato ed a Hoboken impiantò una fabbrica di coni e cialde e nel 1903 brevettò il macchinario per la loro produzione. Marchioni che anglicizzò il proprio cognome in Marchiony non riuscì però a sfruttare commercialmente questa invenzione che decollò un anno dopo alla Fiera Mondiale di Saint Louis.
L’Esposizione internazionale della Luisiana, conosciuta informalmente come la Fiera mondiale di Saint Louis, si aprì ufficialmente il 30 aprile del 1904 e quando chiuse i battenti, sei mesi dopo, sarebbe stata visitata da circa 20 milioni di persone.
L’estate a Saint Louis può essere particolarmente calda ed il consumo di gelato, che gli americani conoscevano ormai da quasi un secolo, era altissimo. Uno dei circa cinquanta gelatai della cittadina del Missouri un giorno rimase sprovvisto dei piattini su cui serviva il gelato ed andò nel panico. Per sua fortuna lo soccorse un pasticciere siriano che aveva il locale non troppo distante. Ernest Hamwi suggerì che una cialda arrotolata poteva andar bene per contenere una pallina di gelato. E così fu. L’ingegnoso suggerimento di Hamwi risolse il problema dell’anonimo gelataio che però non intuì il potenziale di questa trovata, cosa che invece l’arguto pasticcere siriano fece fondando la Cornucopia Waffle Company che produsse milioni di cialde per coni gelato arricchendo il nostro Hamwi.
E che ne fu invece del vero inventore del cono gelato, il nostro Italo Marchioni o Marchiony come voleva adesso essere chiamato?
Nel 1913 la ditta di Italo fu accusata di violazione di brevetto da parte della Valvona-Marchiony Company. La società era presieduta da Frank Marchioni, un cugino di Italo che possedeva un negozio di gelati a New York, e da Antonio Valvona, che nel 1902 aveva brevettato negli USA un forno per produrre “coppe di biscotto per gelati”.
Italo perse la causa, nonostante questo , niente fa pensare che egli non fosse stato il primo ad inventare il cono gelato. Sta di fatto che furono altri a riuscire ad arricchirsi con la sua invenzione ed egli morì nel 1954 con una buona dose di rammarico.
A proposito ma dal punto di vista chimico cos’è questo benedetto cono?
Un cono è fatto da farina, amido di frumento, un po’ di grasso, acqua, lecitina di soia (per impedire che acqua e grassi si separino), carbonato di ammonio (per una migliore cottura in forno) e metabisolfito di sodio (un conservante), sale e colorante.
Voilà il cono è fatto adesso scegliamo il gelato che preferiamo, il mio must è cioccolato e pistacchio!