Da moltissimi secoli filosofi, teologi e scienziati discettano sul libero arbitrio, ovvero nel potere di decidere gli scopi del proprio agire e pensare, perseguendoli tramite volontà, nel senso che la possibilità di scelta di ognuno di noi ha origine nella persona stessa e non in forze esterne.
Questa visione del mondo si contrappone a quella in qualche modo predeterminata da fattori sovrannaturali (destino), o naturali (determinismo), per via dei quali il volere degli individui sarebbe prestabilito prima della loro nascita: si parla allora a seconda dei casi di predestinazione, servo arbitrio o fatalismo.
Lasciando da parte le argomentazioni di carattere filosofico o teologico e rimanendo il più possibile ancorati a quelle scientifiche proviamo ad argomentare sull’esistenza (o meno) del libero arbitrio. Partiamo dalla “natura” del nostro universo, esso può essere:
Il nostro cervello, sede della coscienza umana, è un sofisticato hardware costituito da una rete di oltre cento miliardi di neuroni collegati tra loro da milioni di miliardi di sinapsi. Su questa straordinaria infrastruttura biologica “gira” un ancora in parte sconosciuto programma che ci permette non soltanto di agire ma di pensare e determinare scelte.
Tutta questa rete neurale è costituita da atomi che obbediscono alle stesse leggi della fisica di tutti gli altri atomi che costituiscono l’universo. Quindi in via del tutto teorica, se conoscessimo le regole che governano le interazioni tra loro avremmo sufficienti informazioni per poter prevedere quello che faremo domani o tra un mese. In caso che interagissimo con il mondo esterno avremmo la necessità di conoscere ogni informazione anche di quella parte del mondo per poter “prevedere” il futuro.
Se mettiamo da parte per un attimo i bizzarri comportamenti della meccanica quantistica che si basa sulle probabilità si potrebbe affermare, in via del tutto teorica, che saremmo immersi in un universo-macchina di tipo newtoniano dove tutte le nostre azioni sono predeterminate. Il libero arbitrio allora non esiste?
La risposta è si, il libero arbitrio esiste eccome e non é la meccanica quantistica a salvarlo ma la teoria del caos. Non ha alcuna importanza se viviamo in un universo deterministico dove teoricamente il futuro è già scritto. Quel futuro sarebbe noto solo se potessimo vedere tutto lo spazio e tutto il tempo da fuori. Ma la nostra coscienza è totalmente immersa all’interno dello spazio-tempo e quel futuro non sarà mai possibile conoscerlo. Le scelte che facciamo quindi ci regalano un futuro imprevedibile e sono pesantemente condizionate dall’effetto farfalla, per cui piccoli cambiamenti causate da decisioni diverse generano futuri profondamente diversi.
È la teoria del caos che ci impedisce e ci impedirà di predire il futuro a generare il libero arbitrio qualunque sia la natura dell’universo nel quale viviamo.
Per approfondire:
Il determinismo e il problema dei tre corpi
Fonti:
alcune voci di WIkipedia
La fisica del diavolo di Jim Al Khalili
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