sabato, Luglio 27

Un pieno d’ossigeno


La respirazione è una delle funzioni umane che caratterizza la vita (almeno per come la conosciamo). Nessuno ancora ha mai visto un morto respirare. Attraverso la respirazione assumiamo dall’ossigeno l’energia necessaria al funzionamento del nostro metabolismo. La respirazione consiste nel riempimento e nello svuotamento dei polmoni attraverso le fasi dell’inspirazione ed espirazione. I polmoni sono un enorme membrana ripiegata su se stessa, vagamente a forma di albero rovesciato.
La struttura ad albero è infatti la miglior forma per immagazzinare in uno spazio limitato (la cassa toracica) la piu grande superficie possibile.
I nostri polmoni hanno in media una superficie di 50 mq che rientra perfettamente ed agevolmente dentro la nostra cassa toracica. Per capire come uno spazio cosi grande rientri in uno spazio cosi piccolo occorre ricorrere alla teoria dei frattali, ma io e la matematica non abbiamo buoni rapporti. Quindi credetemi sulla parola.

Dopo l’inspirazione la membrana polmonare è piena di ossigeno ed è a contatto, per cosi dire nella parte esterna, con una ramificata rete di vasi sanguigni. A questo punto avviene un processo naturale del tutto spontaneo quando una membrana permeabile separa due ambienti con diverse concentrazioni, in questo caso di ossigeno, si produce uno scambio, ed alcune molecole di ossigeno passano dall’altra parte fino al ristabilimento dell’equilibrio.
Ancora una volta, equilibrio, la parola magica di molti processi naturali.
Questo processo è conosciuto con il nome di diffusione. A questo punto il sangue viene arricchito dall’ossigeno. Una parte si dissolve nel plasma che è il componente principale del sangue stesso (55% circa) ed è composto essenzialmente da acqua. La restante parte rimane in attesa del rendez vous con un eritrocita. Una cellula senza nucleo composta soltanto da citoplasma e ricca di emoglobina.
L’emoglobina fissa l’ossigeno e l’eritrocita diviene il mezzo di locomozione dell’ossigeno nel flusso sanguigno. Grazie ad una straordinaria rete di “tubicini” che compongono il sistema cardiovascolare il sangue scorre per l’intero corpo umano.
E’ come un’immensa rete stradale, composta da autostrade, statali, comunali fino ad arrivare alle mulattiere di campagna. In ogni individuo tra arterie, vene, vasi sanguigni medi, piccoli e piccolissimi si dipana una rete che oscilla tra i 120.000 ed i 150.000 km!
Si avete capito bene, più di sei volte il giro dell’equatore in un corpo umano.
Ma come fa l’ossigeno che scorre nei vasi sanguigni a passare nei muscoli per conferirgli la necessaria energia. Il trucco escogitato dalla natura è semplice quanto ingegnoso.
Man mano che il nostro eritrocita trasporta la molecola di ossigeno nei vasi sanguigni, questi diventano sempre piu’ piccoli, fino a diventare in prossimità del muscolo interessato (cuore, fegato, bicipite etc.) grandi quanto la molecola di ossigeno che trasporta. Il muscolo interessato è immerso in un liquido chiamato linfa che è a basso contenuto di ossigeno ed ecco che si reinnesca il processo di equilibrio e la molecola d’ossigeno attraversa la parete sottilissima del vaso sanguigno andando ad arricchire il muscolo interessato.
Rifornimento compiuto!

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