Tutti conosciamo la frase attribuita ad Enrico Fermi, quando durante una pausa, nella mensa dei laboratori Los Alamos, dove il grande fisico italiano lavorava nel 1950, durante una discussione con i colleghi su un recente, presunto avvistamento UFO, esclamò: “Dove sono tutti quanti?”.
In altri termini Fermi focalizzò un aspetto conosciuto ma non per questo meno strano dell’universo, se soltanto la nostra galassia è popolata da miliardi di stelle, molte delle quali con uno o più pianeti che vi orbitano intorno, è mai possibile che la vita senziente si sia sviluppata soltanto sulla Terra? E se non è cosi, come mai non vi è stato alcun contatto con queste civiltà extraterrestri?
La risposta è forse più facile di quanto si possa pensare. Non basta un pianeta che orbiti nella cosiddetta fascia abitabile “goldilocks” (il termine deriva dalla fiaba per bambini Riccioli d’oro e i tre orsi) perché si possa sviluppare la vita.
Abbiamo visto nel post Terra e via Lattea: una posizione privilegiata come la collocazione del nostro Sistema Solare all’interno della Via Lattea, ha delle specifiche proprietà che consentono un ambiente favorevole allo sviluppo della vita.
Ma questo non sarebbe stato assolutamente sufficiente ed infatti il nostro Sistema Solare ha, a sua volta, delle caratteristiche molto speciali, se non uniche.
Innanzi tutto la nostra stella, il Sole, è una stella di classe G, ovvero un astro che ha una temperatura superficiale che varia dai 5000 ai 6000 gradi centigradi, particolarmente idonea allo sviluppo della vita biologica. Inoltre è una stella unica, cosa assolutamente non scontata se pensiamo che il 50% circa di tutte le stelle della galassia sono sistemi binari o addirittura multipli.
L’energia che questi sistemi binari o multipli irradiano rispetto ai loro pianeti è molto variabile e frequentemente inadatta al sorgere della vita. L’energia del nostro Sole che attraversa in un secondo un metro quadrato della superficie della Terra è pari a 1,367 watt/mq ed è aumentata “soltanto” del 25% nei 4,57 miliardi di anni di vita della nostra stella.
Questo sostanziale stabilità ha permesso il mantenimento delle condizioni ideali per lo sviluppo della vita biologica per oltre 3 miliardi di anni e soprattutto ha significato la presenza di acqua allo stato liquido che, al momento, è la condizione necessaria, per lo sviluppo della vita, cosi come la conosciamo.
La sua radiazione visibile inoltre ha permesso lo sviluppo della fotosintesi processo chimico per mezzo del quale le piante verdi e altri organismi producono sostanze organiche – principalmente carboidrati – a partire dal primo reagente, l’anidride carbonica atmosferica e l’acqua metabolica, in presenza di luce solare.
Anche la massa del Sole gioca un ruolo fondamentale per le condizioni ottimali allo sviluppo della vita, non è troppo grande permettendo quindi alla Terra una vita sufficientemente lunga per completare il tortuoso e singolare processo che ha generato la vita e non è troppo piccola, impedendo quindi che la Terra sincronizzasse il suo moto di rivoluzione con quello di rotazione facendo scomparire l’alternanza delle stagioni ed il determinarsi di un clima temperato.
Anche altri fattori rendono il nostro Sistema Solare davvero speciale, se non appunto unico. La presenza di Giove, il gigante gassoso che ha una massa 300 volte più grande della Terra ed un diametro dieci volte maggiore, svolge una funzione essenziale per la protezione del nostro pianeta.
La sua impetuosa crescita ha impedito che un altro pianeta si formasse tra esso e Marte, inoltre è sufficientemente lontano da noi per evitare la nascita di una Terra molto più piccola e probabilmente priva di atmosfera.
E cosa ancora più determinante, Giove fa da schermo alla Terra impedendo che essa venga colpita da detriti e asteroidi. E’ stato calcolato che senza Giove, la Terra sarebbe colpita da un asteroide del diametro di 10 km almeno una volta ogni 10.000 anni con effetti cataclismatici della natura dell’impatto che circa 70 milioni di anni fa contribui’ all’estinzione di massa nel numero delle specie viventi sulla Terra, tra le quali quelle dei dinosauri.
Va da se che colpita in modo cosi drammatico ogni 10.000 anni, un tempo brevissimo dal punto di vista del processo costitutivo della vita, non ci sarebbero state le condizioni che hanno portato prima alla formazione degli organismi cellulari, poi a quelli multicellulari, per arrivare nel corso di circa 3 miliardi di anni alla vita biologicamente evoluta.
In conclusione il nostro Sistema Solare ha per cosi dire requisiti cosi’ particolari che insieme alla posizione che ricopriamo all’interno della Via Lattea prefigura un habitat favorevole alla nascita della vita, ma come vedremo in un prossimo post questo non sarebbe ancora bastato al verificarsi di questo vero e proprio miracolo che è la vita senziente.