La frontiera americana nel XIX secolo ha avuto numerosi individui famosi per l’abilità e la disinvoltura nell’uso della pistola, sia tra gli uomini della legge che tra banditi e desperados. Uno dei più famosi e crudeli è stato senza dubbio John Wesley Hardin, detto Wes.
Nato a Bonham (Texas), nel maggio del 1853 da un pastore metodista, James Hardin, e da una casalinga, Elizabeth, si trasferì nella contea di Trinity, dove frequento per poco tempo la scuola.
Fin da giovanissimo Wes si contraddistinse per il carattere collerico e crudele, su di lui profondo fu l’effetto che la Guerra di Secessione americana ebbe sul Sud e in particolare sul Texas dopo la sconfitta della Confederazione nel 1865. Come molti suoi contemporanei Hardin odiava i neri ed infatti il primo omicidio di Hardin fu ai danni di un nero.
Durante un incontro di lotta con uno schiavo di colore, chiamato Mage, Hardin ebbe la meglio e lo ferì; Mage promise vendetta ma il fuorilegge si armò e lo uccise il giorno dopo con tre colpi di pistola.
Aveva soltanto quindici anni.
Non contento di questo, Hardin fece fuori anche tre soldati di colore che avevano ricevuto l’ordine di arrestarlo.
Nel 1870, all’età di 17 anni, viene arrestato paradossalmente per un omicidio che non aveva commesso. Il capitano Stokes ed una guardia tale Jim Smolley hanno l’ordine di trasferirlo a Waco per il processo. Incredibilmente Wes Hardin riesce a portare con se il suo revolver e questa incredibile leggerezza dei due agenti, costerà la vita a Smolley e gli garantì la fuga.
Venne catturato di nuovo e di nuovo riuscì a fuggire non prima di aver ucciso i tre soldati che lo avevano in consegna.
Nel 1871 si uni’ alla banda Clements e seminò di morti (soprattutto messicani ed indiani) la pista del bestiame dal Texas ad Abilene.
Ed è proprio ad Abilene che Hardin incontra un tiratore che gli incute timore, lo sceriffo Wild Bill Hickock. I due sfiorarono l’incontro ma evidentemente si temevano reciprocamente e il confronto decisivo fu evitato.
Wes Hardin che era indubbiamente dotato di riflessi e destrezza prodigiosa nell’uso del revolver era però anche un assassino prudente e cinico e quando poteva evitava duelli plateali, come la volta che uccise un uomo in un hotel attraverso la parete di legno della camera, reo di russare troppo forte. Partecipò poi attivamente ad una faida che durava da circa 20 anni nella contea di De Witt tra i Sutton ed i Taylor.
Dalla parte dei Sutton stavano Shanghai Pierce, il più grande allevatore della zona e Jack Helm lo sceriffo della contea. Con i Taylor stavano i fratelli Clements e, a partire dal 1873, anche John Wesley Hardin.
Hardin uccise prima l’aiuto sceriffo e poi lo stesso Helm in un incontro dagli esiti oscuri e controversi. Le vicende della faida andarono avanti sino a quando nel 1874 Jim Taylor sorprese Bill Sutton a New Orleans uccidendolo a sangue freddo.
Hardin a quel punto si trasferì con la moglie nella cittadina di Comanche dove la sera del 26 maggio 1874 lo sceriffo Charles Webb cerco’ di arrestarlo. Il duello si risolse fulmineamente nel saloon della cittadina. Hardin fulminò con una velocità impressionante lo sceriffo centrandolo alla testa.
Era la sua vittima n. 40.
La polizia statale del Texas, gli agenti della Pinkerton e persino i Texas Rangers, si misero sulle tracce di Hardin che per tre anni riuscì a sfuggire ad ogni ricerca spostandosi continuamente: New Orleans, Georgia, Alabama, Florida. Un uomo, però, era alle calcagna di Hardin, uno che non mollava mai la presa: John B. Armstrong dei Texas Rangers.
Il 23 agosto del 1877 Hardin viene arrestato e successivamente processato per l’omicidio dello sceriffo Webb. Condannato a 25 anni di lavori forzati, uscirà sedici anni dopo per buona condotta.
Trasferitosi ad El Paso, Wes Hardin morirà come era vissuto, colpito alle spalle da un certo John Selman mentre giocava una partita a dadi.
Era il 19 agosto del 1895. Ad Hardin si attribuiscono 44 uccisioni, che fanno di lui uno dei più spietati e prolifici sicari della storia del West.