sabato, Luglio 27

1913: Una Salomé per Freud – Ep. 2

Può una donna intelligente, bellissima e colta far invaghire i più grandi intellettuali della sua epoca e rimanere vergine fino all’età di 36 anni? Se si tratta di Lou von Salomé, anche nota come Lou Andreas-Salomé (San Pietroburgo, 12 febbraio1861 – Gottinga, 5 febbraio1937) la risposta è senz’altro si.

Lou Andreas Salomé era l’unica figlia femmina di un generale russo e già a diciassette anni aveva ricevuto una formazione in filosofia, teologia e storia della religione. Conosceva piuttosto bene la letteratura francese e tedesca.

Di lei si era perdutamente innamorato, senza essere ricambiato completamente, Friedrich Nietzsche. Il grande filosofo tedesco la conobbe nel 1882, Lou aveva appena 21 anni, e le propose immediatamente di costruire una piccola comune intellettuale, una specie di “trinità” filosofica tra lei, Nietzsche e l’amico d’entrambi Paul Rée. Nietzsche, innamorato della “giovane e affascinante russa”, voleva sposarla, ma ne ottenne solo un rifiuto. Deluso così nelle sue aspettative, in una grande crisi depressiva Nietzsche scrisse la prima parte del libro Così parlò Zarathustra.

Ma Nietzsche non era stata l’unica vittima del fascino di Salomé da Tolstoj a Wedekind, da Richard Strauss a cui ispirò l’opera Salomé, fino al ventiduenne poeta Rainer Maria Rilke che ebbe il privilegio di prendere la verginità di Lou ormai trentaseienne.

Nel gennaio del 1913, l’ormai ultracinquantenne Lou Andreas Salomé, il cui fascino se possibile è ancora più incandescente secondo soltanto alla curiosità intellettuale di questa straordinaria donna, riesce a frequentare l’esclusiva Società psicologica viennese ospitata nello studio di Sigmund Freud in via Bergasse, 19 e coordinata dal padre della psicoanalisi moderna, il cinquattasettenne neurologo e filosofo austriaco.

Anche Freud rimase soggiogato dal fascino intellettuale e sensuale di Salomé al punto da permetterle di abitare sopra il suo studio in quell’inverno rigido del 1913 e discutere con lei animatamente della sua ultima fatica, il saggio Totem e tabù. Con Lou si lamentò più volte del tradimento di Jung e dei suoi seguaci zurighesi ma soprattutto si fece convincere da Salomé nell’insegnarle il metodo psicanalitico.

La donna che aveva all’attivo numerose pubblicazioni sui temi dello spirito e dell’erotismo assorbì da Freud il metodo tanto da aprire nel marzo di quell’anno un suo studio a Gottinga. Per anni Lou frequentò
 i circoli psicoanalitici più importanti ed alcuni dei più noti psicoanalisti dell’epoca (tra cui Sándor Ferenczi e Viktor Tausk, con cui ebbe una relazione sentimentale).

Morì a Gottinga nel 1937.

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