

Lo scorso 3 ottobre a Roxburg è morto all’età di 96 anni, per complicazioni dovute alla demenza di cui soffriva da qualche anno, il Premio Nobel per la Fisica 1988 Leon Max Lederman.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dal Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab), che ha sede a Batavia, vicino a Chicago, di cui Lederman è stato direttore dal 1978 al 1989.
Nel 1988 Lederman ha ricevuto il premio Nobel per la fisica assieme a Melvin Schwartz e Jack Steinberger “per il metodo del fascio di neutrini e la dimostrazione della struttura doppia dei leptoni attraverso la scoperta del neutrino muonico”. Lederman ha ricevuto anche la National Medal of Science (1965), il premio Elliott Cresson per la fisica (1976), il premio Wolf per la fisica (1982) e il premio Enrico Fermi (1992).
Nel 1993 pubblica forse il suo libro più famoso La particella di Dio: se l’universo è la domanda, qual è la risposta? (The God Particle: If the Universe Is the Answer, What Is the Question?) nel quale sottolinea il fondamentale ruolo del bosone di Higgs che verrà effettivamente scoperto nel 2012.
Ottimo divulgatore, ci piace ricordare in questa sede uno dei suoi libri più belli, scritto insieme Christopher Hill e pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri, Fisica quantistica per poeti. In questo saggio Lederman ci porta per mano nell’intrinseca bellezza della fisica quantistica, che pur essendo contro intuitiva come la poesia, ci racconta l’intima essenza della natura e del cosmo. E Lederman riesce, senza mai banalizzare, a rendere semplice e chiara questa materia che tanti straordinari risultati empirici e teorici ha saputo conseguire in circa un secolo.