I risultati di una ricerca statunitense sono allarmanti e lanciano ombre sinistre sul futuro del nostro pianeta. Un gruppo di ricercatori dell’Università della Georgia e dell’Università della California a Santa Barbara e di altri istituti di ricerca si è preso la briga di calcolare quanta plastica è stata prodotta dal 1950 ad oggi.
Il risultato è impressionante: si tratterebbe di 8,3 miliardi di tonnellate, ma il dato forse più interessante è che di questa quantità, 6,3 miliardi sono già diventati spazzatura.
Meno del 10% della plastica prodotta è stata riciclata, il 12 per cento incenerito e il 79 per cento accumulato nelle discariche o disperso nell’ambiente, con grave danno degli ecosistemi.
A preoccupare è soprattutto il tasso d’incremento della produzione negli ultimi anni: si calcola infatti che negli ultimi 13 anni si è prodotta metà di tutta la plastica prodotta dal 1950 a oggi, con una proiezione per il 2050, se questo trend rimanesse invariato, di 12 miliardi di tonnellate di materie plastiche prodotte.
Come è noto gran parte delle materie plastiche non sono biodegradabili e quindi l’inquinamento degli habitat è destinato a durare per centinaia ed addirittura migliaia di anni.
Secondo i ricercatori la via da perseguire non è la totale rimozione della plastica dal mercato, che sarebbe impossibile, ma un esame più critico dell’uso delle plastiche e di come si possa gestire la fine del loro ciclo di utilizzo.