Joseph Frank Keaton nacque letteralmente in un vaudeville, nel 1985, a Piqua una piccola cittadina del Kansas dove i genitori tenevano uno spettacolo di comicità acrobatica. Il soprannome che adotterà come nome d’arte per tutta la sua straordinaria carriera è dovuto al grande Harry Houdini, l’illusionista frequentava, in quel periodo, la casa dei genitori di Keaton ed un giorno vide il piccolo Joseph ruzzolare rovinosamente per le scale.
“What a buster!” esclamò (che capitombolo!). Da allora fu per tutti Buster Keaton.
Appena impara a camminare Buster indossando un costume da clown vagabondo viene portato in scena dai genitori e quando ha appena sei anni, il numero viene ribattezzato “Buster con la partecipazione di Joe e Myra Keaton”.
Durante l’infanzia scopre che il pubblico ride di più quando lui affronta i disastri che gli capitano tra i piedi senza reagire, con quello sguardo solo apparentemente inespressivo ed interrogativo che gli varrà negli anni a seguire l’appellativo di Great Stone Face (faccia da pietra).
Il giovane Keaton rimane nello spettacolo di famiglia fino a quando il padre alcolizzato e sempre più depresso rende impossibile la continuazione di questa collaborazione. A 21 anni pur essendo privo di istruzione e semi analfabeta (ha smesso gli studi molto presto) è diventato un vero professionista delle recitazione, ne conosce perfettamente i tempi e sfrutta la sua espressività minimalista che diverrà un suo vero e proprio marchio di fabbrica.
Nel 1917 ha firmato per il suo primo ruolo da protagonista in teatro con Passing Show di Schubert quando viene folgorato dal cinema e decide di dare una svolta alla sua carriera. Si unisce ad un comico piuttosto famoso all’epoca Roscoe Fatty Arbuckle che aveva conosciuto grazie alla sua fidanzata Natalie Talmadge che sposerà nel 1921.
Arbuckle aveva da poco lasciato la Keystone, fondato una sua casa di produzione, La Comicque trasferita nel 1917 in California.
Con Fatty sviluppa un rapporto di stima reciproca che consente progressivamente a Buster di affinare le gag dei suoi personaggi, con sempre maggiore autonomia creativa.
La sua prima apparizione nel cinema, come comparsa, avviene in Fatty macellaio (1917). Il suo contratto con Arbuckle prevedeva un compenso di 40 dollari la settimana (all’epoca Charlie Chaplin ne guadagnava 1250 la settimana e Arbuckle addirittura 1000 al giorno). Dal 1918 al 1919 seguirono altri 14 cortometraggi tra i quali Chiaro di luna, Il fattorino, Fatty alla festa, Il cuoco. I due diventarono presto amici; per lavorare con Arbuckle, Keaton rinunciò a un’importante parte che gli era stata offerta per una rivista a Broadway. Nel 1919 Keaton fonda una propria casa di produzione con la quale realizza 19 cortometraggi che costituiranno la base delle gag che svilupperà poi nei suoi lungometraggi. La visione di queste pellicole, anche di quelle meno riuscite, mostra una netta discontinuità con quelle interpretate e dirette da Arbuckle. I film diretti da Keaton hanno una trama e una loro precisa riconoscibilità. Buster inoltre rivelerà una grande attenzione per gli effetti speciali e le ambientazioni, in grande anticipo sui tempi.
Rispetto ai grandi comici del periodo come Chaplin o Langdon, Keaton non ha un personaggio predefinito ma ne interpreta con il suo volto sognante e stupito sempre di nuovi. L’eroe di Buster viene sottoposto sempre a situazioni difficili se non disperate spinto fino al punto dove è costretto a fronteggiare le avversità attingendo a tutte le risorse astuzia, ingegnosità ed abilità fisica.
Prima dell’avvento del sonoro Buster interpretò dodici lungometraggi (anche se l’ultimo non fu diretto da lui) tra il 1923 e il 1929; le riprese duravano mediamente otto settimane e altre due o tre erano dedicate al montaggio. Se nei primi film Keaton ebbe piena libertà, negli ultimi le influenze delle major si fecero sempre più forti e anche la qualità dei film inevitabilmente ne risentì. Si era legato infatti alla MGM e dovette accettare alcune pesanti interferenze della major.
Come per molte stelle del muto l’avvento del sonoro segnò l’inizio del declino per Buster Keaton. Nei primi anni Trenta sia per problemi privati legati al suo secondo matrimonio che per l’impasse in cui versava la sua carriera Keaton ebbe gravi problemi di dipendenza dagli alcolici tanto che il suo medico fu costretto ad un certo punto ad internarlo in una clinica psichiatrica per salvargli la vita. Dal 1936 Keaton, ormai sobrio, riesce a riprendere il controllo della propria vita sia dal punto professionale sia privato. È un periodo sereno per l’attore che riscopre il piacere di vivere. Nel 1938 durante una partita di bridge gioco nel quale eccelleva conoscerà una giovane ballerina professionista, che conquistata dalle sue buone maniere e dal carattere dolce ed accomodante dell’attore se ne innamorerà.
Eleanor Ruth Norris diventerà la sua terza moglie e non lo lascerà più fino alla sua morte intervenuta per un cancro ai polmoni, Keaton era stato un accanito fumatore per tutta la vita, il 1 febbraio del 1966.
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