I cambiamenti climatici, anche quelli temporanei dovuti ad condizioni particolari, hanno sempre avuto un impatto nella storia dell’umanità, sia sotto il profilo economico e sociale, che in quello militare e della stabilità politica.
Un caso particolare è stato oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications e riguarda l’Antico Egitto durante il periodo tolemaico tra il 305 a.C. ed il 30 a.C. quando con la destituzione di Cleopatra i Romani misero fine all’indipendenza egiziana.
La dinastia tolemaica iniziata da Tolemeo I, ex generale di ALessandro Magno, conobbe un lungo periodo di prosperità punteggiato però da rivolte e difficoltà politiche che gli storici hanno messo in relazione alla temporanea scomparsa delle periodiche alluvioni del Nilo che garantivano la fertilità delle terre coltivate.
Non era chiaro cosa avesse provocato una cosi drastica riduzione delle benefiche alluvioni nella valle del Nilo, adesso questa ricerca mette in correlazione questo fenomeno con una serie di importanti eruzioni vulcaniche avvenute nel bacino del Mediterraneo.
Le eruzioni vulcaniche iniettano nell’alta atmosfera gas solforosi che vi rimangono in concentrazioni via via decrescenti per uno o due anni, riflettendo la radiazione solare e quindi riducendo le temperature superficiali.
Questo comporta fra l’altro una drastica diminuzione dell’evaporazione e conseguentemente della piovosità, ragione principale della diminuzione significativa delle inondazioni del Nilo.
Questo provvisorio cambiamento climatico oltre ad avere un impatto sull’economia dell’Egitto tolemaico fu uno dei fattori scatenanti dell’instabilità politica di quel periodo. Fra queste i ricercatori segnalano la rivolta di Tebe, iniziata nel 207 a.C. e durata 20 anni, che si ammantò di toni nazionalistici contro lo strapotere dei “greci” (i Tolomei, di origine macedone, diedero una spiccata impronta ellenistica al loro regno), ma ebbe origine da un periodo di carestia. E a un’analoga carestia si possono far risalire i primi problemi che ebbe Cleopatra con molti maggiorenti del regno, nonostante il favore popolare che si era guadagnata aprendo i granai reali alla popolazione.