Nell’arco di intere ere geologiche la corteccia cerebrale si è progressivamente sviluppata arrivando a distinguere tra tutti i primati, gli ominidi. Il genere Homo apparso sulla faccia del nostro pianeta circa 2 milioni di anni fa ha implementato nei millenni la corteccia cerebrale fino a diventare con Homo Sapiens ipertrofica rispetto al resto del cervello.
Probabilmente questo abnorme accrescimento può essere dipeso dalla destrezza manuale conseguente al pollice opponibile, dalle abilità provenienti dalle nuove funzioni predatorie e dalle opportunità sociali offerte da un primitivo e rozzo linguaggio.
La corteccia che rappresenta circa il 90% del peso complessivo del cervello si è sviluppata fino a 50.000 anni fa con la comparsa dell’uomo moderno, Homo Sapiens Sapiens. E’ nella corteccia che l’enorme massa di informazioni proveniente da ogni parte del cervello viene classificata e stoccata nelle varie memorie.
La corteccia cerebrale è il trionfo della materia grigia, ovvero il tipico addensamento cerebrale che impacchetta neuroni, cellule gliali e capillari, con quel colore grigiastro-rosato osservato dai primi anatomisti della storia.
In basso la corteccia incontra il corpo calloso costituito da centinaia di milioni di assoni che collegano i due emisferi corticali fra di loro con la tipica impronta cromatica della bianca mielina. Il corpo calloso è presente soltanto nei mammiferi placentati ed è coinvolto nei meccanismi cerebrali più complessi come l’intelligenza e la coscienza.