sabato, Luglio 27

Il dèjà vu

A chi non è mai capitato, almeno una volta, di vivere la fortissima sensazione di aver già vissuto un determinato momento? Si tratta di una sensazione vividissima, reale che ci fa pensare, con stupore, “ma questa cosa io l’ho già vissuta!”
Quali sono le possibili cause di questo fenomeno che chiamiamo con un termine francese dèjà vu?
Se escludiamo baggianate del tipo si tratta di frammenti di una precedente esistenza e cose del genere, vediamo cosa potrebbe provocare questa disorientante percezione.
Molto probabilmente il senso di ripetizione di un determinato istante è un’illusione creata dal nostro cervello per risolvere una contraddizione nello scorrere del tempo.
Se la stessa informazione raggiunge il nostro cervello in un arco temporale troppo ampio perchè esso riesca a considerarla un’unico evento, questi risolve questa contraddizione facendoci credere che si tratti di due eventi distinti.
Questo fenomeno potrebbe accadere per le peculiarità del nostro sistema visivo.
Gli occhi umani captano la luce sul fondo della retina e la trasformano in impulsi elettrici attraverso il nervo ottico. L’informazione attraversa il collicolo superiore e finisce nella corteccia visiva primaria dove prende la forma di un’immagine tridimensionale.
Si, per l’appunto tridimensionale perchè abbiamo due occhi ed ognuno di essi è interessato da questo processo.
Una delle ipotesi più accreditate per spiegare il dèjà vu è che l’informazione proveniente da un occhio, in taluni casi, possa accusare un lieve ritardo rispetto a quella proveniente dall’altro occhio.
Parliamo di un ritardo di centesimi di secondo, ma sufficiente per incrinare il concetto di simultaneità per il nostro cervello. Nel dubbio infatti il cervello dirà SI e No alla verifica della simultaneità dell’azione, e questo darà la sensazione della continuità dell’azione e della ripetizione del momento.
Una volta che questo evento uscirà dalla memoria a breve termine, il cervello ne conserverà soltanto una delle due informazioni “originarie ed identiche” ecco perchè ci si ricorda dei dèjà vu ma non della sensazione degli stessi.

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