Uno dei disegnatori di Tex forse non sufficientemente apprezzato è stato il fiorentino Erio Nicolò (1919-1983).
L’artista fiorentino che si era fatto le ossa con la Casa Editrice Universo, disegnando sia per l’Intrepido che per il Monello, approdò a Tex nel 1964 con la storia Dramma nella prateria, pubblicata nei numeri 63 e 64 della serie e firmata insieme con il mitico Galep.
Lo stile di Nicolò era ispirato al famoso cartoonist statunitense Alex Raymond ed era caratterizzato da un’estrema dinamicità del tratto, anche a scapito di un tratteggio approfondito dei personaggi.
Autore veloce e prolifico Nicolò in venti anni di collaborazione con la Bonelli firmerà ventitré storie, alcune delle quali tra le migliori del Nostro.
Fra l’altro suoi sono i disegni della storia più lunga scritta dal padre di Tex, Gian Luigi Bonelli “Il grande intrigo” n. 141-145 della serie.
Morirà di infarto nella sua Firenze, all’età di 64 anni, lasciando incompiuta l’avventura “Un mondo perduto” n. 282, completata postuma da Vincenzo Monti.