sabato, Dicembre 7

Kit Willer, il mezzosangue ed Alsate, l’Apache

Se Carson appare già nell’albo n. l di Tex, il figlio di Lilith e del Ranger più famoso del West, fa la sua prima apparizione nel n. 10 della serie.
Kit Willer deve il suo nome di battesimo al grande amico di Tex per eccellenza: Carson (per il piccolo, «lo zio Kit»).

Se sua madre Lilyth aveva studiato dalle suore di Alamosa, Kit è andato a scuola dai padri missionari di Santa Anita ma vive nella riserva, dove va a caccia con Tiger Jack.

Il pard navajo di Tex per Kit è una specie di fratello maggiore, tutore e compagno nelle avventure più spericolate del giovane scavezzacollo.

Introdotto come abbiamo detto nel decimo numero e sbrigativamente fatto crescere da Gian Luigi Bonelli, Kit potrebbe aver avuto la funzione di paracadute. In un periodo in cui avevano successo i fumetti con eroi bambini, si prestava infatti a sostituire progressivamente il protagonista in caso di calo delle vendite. Non ce ne fu bisogno.

In un episodio del 2003, Tex porta il figlio a vedere per la prima volta la tomba dei nonni Ken e Mae al ranch dove è cresciuto. Se contiamo anche il fratello di Tex, Sam, in casa Willer tutti hanno nomi composti da sole tre lettere!

Kit Willer è nello stesso tempo un aiuto prezioso del padre con cui condivide un numero straordinario di avventure ma anche il suo tallone d’Achille, spesso viene preso di mira dal cattivo di turno sperando che attraverso il figlio si possa colpire Aquila della Notte.

Kit è un mezzosangue, essendo appunto figlio di Tex e della giovane navajo Lilith, ed anche se i disegnatori progressivamente hanno sfumato i tratti somatici peculiari di chi ha nelle vene sangue misto, è fondamentalmente un giovane sospeso tra due culture e due stili di vita.

Non dimentichiamo che tendenzialmente tra un’avventura e l’altra Kit vive nella riserva navajo insieme all’inseparabile Tiger Jack.

Ed a proposito di mezzosangue, uno dei più famosi e temuti del West fu Alsate. Il nome completo del padre di Alsate fù Josè Miguel Maria del Refugio Sabas Muzquiz Gonzalez. Nacque il 3 dicembre del 1800, e fù battezzato 8 giorni dopo a Santa Rosa.
Rapito da bambino da una banda di apache Mescalero, si uni’ in matrimonio con una giovane squaw dando alla luce intorno al 1820 (la data non è certa) ad Alsate, il cui nome spagnolo era Perdo Muzquiz, mentre non è noto il nome apache del ragazzo.
Il nome Alsate con cui è passato alla storia deriverebbe da quello del cap. Francisco Arzate, col quale il capo Mescalero ebbe rapporti tali per cui l’ufficiale messicano avrebbe intercesso per lui anche in occasione della condanna a morte del mezzosangue.

Alsate tra il 1850 e la fine del decennio successivo, ormai assurto al ruolo di capo di guerra e poi di capo della banda Chisos, nonché di uno fra i più importanti capi Limpia Mescalero dopo la scomparsa di Gomez, divenne uno fra i più noti scorridori Apache, operando tra il Texas, il Chihuahua e il Coahuila e dominando l’area del Big Bend texano.

Mentre i Mescaleros settentrionali (Sierra Blanca e Sacramento) erano stati costretti ad accettare il confinamento in riserva, i Mescaleros meridionali (Guadalupe e Limpia) rimasero liberi e non rinunciarono alle scorrerie sui due lati del confine del Rio Grande, eventualmente alleandosi coi Mimbreños o coi Lipans.

Alsate dal suo rifugio nei pressi di San Carlos e forte di alcune amicizie e parentele con ufficiali messicani si sentiva al sicuro mentre le bande dei vari capi apache venivano sgominate una dopo l’altra.

Nel 1878, a fronte delle rimostranze da parte della popolazione di quei territori e anche dei Governatori di Chihuahua e Coahuila, il Presidente messicano Porfirio Diaz emanò l’ordine di risolvere il problema, e, verso la fine dell’anno, le truppe messicane al comando del col. S. Ortiz e del col. J. Garza Galan sorpresero i Mescaleros accerchiando la rancheria a Ojo de los Apaches e catturando l’intera banda di Alsate.
Alsate pero’ grazie all’intervento del generale Blanco Muzquiz, primo cugino del capo apache, fu presto liberato e riprese le sue scorrerie, finquando nel marzo del 1880, cadde in trappola: attirato a San Carlos di Chihuahua per una “fiesta”, fu nuovamente catturato, con tutta la sua banda, dalle truppe del col. Ortiz, i prigionieri (63 guerrieri e circa 150 donne e bambini) furono venduti come schiavi, mentre Alsate e i suoi sottocapi Zorrillo e Colorado, furono impiccati a Ojinaga nel 1881 o nel 1882.

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