sabato, Luglio 27

La fine dello Yeti

Lo Yeti, insieme al Bigfoot ed al mostro di Loch Ness sono tra le leggende più diffuse e durevoli circa l’esistenza di misteriose e spaventose creature che hanno turbato la fervida immaginazione di intere generazioni.
Purtroppo per gli amanti del mistero, almeno una, è ufficialmente “deceduta”. Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Buffalo, negli Stati Uniti, della Nanyang Technological University a Singapore e di altri centri, che hanno analizzato il DNA ricavato da campioni del presunto yeti provenienti da musei, monasteri e collezioni private la misteriosa creatura che saltuariamente era avvistata nella regione dell’Everest non è altri che il rarissimo orso bruno dell’Himalaya.
Questo animale ormai praticamente sulla via di estinzione era già sospettato di essere la misteriosa creatura che fa parte della cultura e delle credenze popolari delle popolazioni locali dell’Himalaya, entrata ormai anche nell’immaginario collettivo della cultura mondiale.
Per operare i confronti genetici che hanno “smascherato” la vera identità dell’abominevole uomo delle nevi i ricercatori hanno anche analizzato il genoma mitocondriale raccolto da 23 orsi asiatici, e sfruttato le banche dati con i genomi degli orsi delle altre parti del mondo. Da questa analisi è risultato che, mentre gli orsi bruni tibetani hanno una stretta parentela con gli orsi nordamericani ed eurasiatici, gli orsi bruni dell’Himalaya appartengono a un lignaggio nettamente distinto, separatosi dagli altri circa 650.000 anni fa, durante un periodo di glaciazione.
A questo punto ci aspettiamo in un prossimo futuro che si faccia luce anche sul mostro di Loch Ness, sul Bigfoot e sul bunyip, il mostro lacustre che abiterebbe nelle paludi del continente australiano.
Una perdita per i romantici del mistero, una grande soddisfazione per la scienza.

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