sabato, Dicembre 7

La nascita del Premio Nobel

Nel 1888 Alfred Nobel era un uomo ricco e di successo. Abitava in una bella casa a Parigi, al n. 53 di Avenue de Malakoff ed aveva 55 anni.
Ha già inventato la dinamite il cui brevetto era stato depositato nel 1867 e da quel momento il discendente della Famiglia Nobel (una delle più eminenti dinastie di industriali svedesi) aveva spiccato il volo verso il successo economico. Apre una serie di società e laboratori in oltre venti paesi fra cui uno dei più grandi stabilimenti proprio in Italia, presso la località Valloja di Avigliana, nelle vicinanze di Torino.
Nobel diviene ricco e famoso, ma in quel 1888 anche se continua ad essere riconosciuto quasi esclusivamente come il padre della dinamite ha al suo attivo qualcosa come 355 brevetti.

In una mattina di aprile di quell’anno, Nobel trasecola leggendo il giornale, che recita crudamente il suo necrologio: Il mercante di morte è morto (Le marchand de la mort est mort), continuando poi “Alfred Nobel, che divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri”.

In realtà chi era morto era il fratello minore Ludwig morto qualche giorno prima.
Nobel rimane profondamente scosso da quell’articolo cosi poco lusinghiero, una profonda amarezza si impossessa di lui. E si pone il problema di come sarà ricordato una volta effettivamente morto.
Ha fatto tante cose, tante scoperte, tante realizzazioni ma il rischio è quello di essere ricordato soltanto per la dinamite ed il suo potenziale distruttivo.
Ci rimuginerà per anni e nel 1895 convoca segretamente al club svedese-norvegese di Parigi quattro uomini. I quattro amici sono chiamati a fare da testimoni ad un nuovo testamento che Nobel ha redatto da solo, qualche giorno prima, un’unica pagina nella quale annulla tutte le disposizioni precedenti.

Il testamento è semplice, dispone che alla sua morte, tutto il patrimonio utilizzabile sarà impiegato per premiare le scoperte o le invenzioni più importanti in fisica, chimica o medicina; all’opera letteraria più meritevole di ispirazione idealista ed a chi si è più prodigato per la fraternità tra le nazioni.

Scienza, letteratura, pace. E’ cosi che Nobel vuole essere ricordato. Alfred Nobel muore il 10 dicembre del 1896, circa un anno dopo a SanRemo, in Italia, per un’emorragia cerebrale.

I quattro amici, esecutori testamentari, dovranno difendere l’eredità dai ricorsi di parenti ed ex amanti e superare le perplessità degli stessi scienziati svedesi chiamati ad assegnare i premi.

Passeranno 5 anni e nel quinto anniversario della morte di Nobel nel Salone dell’Accademia Reale della Musica di Stoccolma verranno assegnati i primi premi Nobel della storia: per la fisica al tedesco Rongten, per la chimica l’olandese Van’t Hoff e per la medicina il tedesco Van Bering. Il premio per la letteratura va a Prudhomme e quello per la pace alla città di Oslo.

Si apre cosi’ la storia del riconoscimento più ambito e prestigioso della ricerca scientifica. Un premio che in oltre un secolo di storia è stato oggetto di casi controversi e di esclusioni illustri, che meriterebbero un post dedicato, ma questa è un’altra storia.

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