sabato, Luglio 27

La peste nella storia

Nel post precedente, La Peste  abbiamo visto come si comporta il bacillo responsabile di questa

 terribile  infezione

In questo articolo ripercorreremo brevemente le principali epidemie di questo morbo che ha causato un impatto formidabile nella storia politica, sociale ed economica dell’umanità. La prima devastante epidemia si diffonde al crepuscolo dell’Impero Romano, nel VI secolo con epicentro Costantinopoli. Sul trono dell’Impero Romano d’Oriente regnava dal 441 Giustiniano, l’epidemia durò soltanto un anno ma fu una vera e propria apocalisse. Secondo lo storico Procopio le vittime raggiungevano le 10.000 al giorno, anche se studi più recenti dimezzano quella che rimane comunque una cifra spaventosa. Nel corso dell’epidemia che si diffuse in gran parte del continente europeo si contarono qualcosa come 25 milioni di morti.

Ecco come Procopio descrive i sintomi di una vittima nel porto egiziano di Suez, nel 542: “…vedevano formarsi un bubbone non soltanto in quella parte del corpo che è sotto l’addome ed è chiamata inguine, ma anche sotto le ascelle, e in qualche caso anche dietro le orecchie o in un punto qualsiasi delle cosce. […] Sezionato un certo numero di bubboni, [i medici] scoprirono che nel loro interno si era formata una specie di carbonchio purulento. Alcuni morivano subito, altri molti giorni dopo, e in certi casi fiorivano in tutto il corpo delle pustole nerastre grosse come lenticchie. Questi non rimanevano in vita nemmeno un giorno, ma morivano immediatamente”.

Contrariamente a quanto pensava lo storico romano il bacillo non proveniva dall’Egitto ma dalle steppe dell’Asia Centrale attraverso la Via della Seta. Il ritrovamento di 19 denti vicino a Monaco di Baviera con la conseguente analisi del DNA ci ha permesso di risalire ai commerci con la lontana Cina per quanto riguarda l’arrivo del veicolo infettivo di quella che fu una vera e propria epidemia di peste bubbonica.

E sempre dall’Est arrivò in Inghilterra la cosiddetta Peste Nera diversi secoli dopo. Tra il 1348 ed il 1350 Londra perse un terzo dei suoi abitanti. Secondo certe stime morivano 200 persone al giorno, e così la zona di East Smithfield di Londra fu scelta in fretta e furia come luogo di sepoltura per migliaia di cadaveri.

Associando la ricerca storica con quella genetica è stato possibile ricostruire il percorso del batterio in cinque anni: dalla Russia a Costantinopoli, e da qui a Messina, Genova, Marsiglia, Bordeaux e infine Londra. Da ognuno di quei porti la peste poté irradiarsi lentamente verso l’interno del continente, mietendo nel suo cammino circa cinque milioni di vite umane. Esattamente come nell’Impero Bizantino 600 anni prima, nei secoli successivi al Trecento le ondate epidemiche si abbatterono una dopo l’altra, e la pandemia fu definitivamente sgominata solo dopo il grande incendio di Londra del 1666.

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