Tranquilli, questo non è un post sulla più famosa saga fantasy della letteratura mondiale. In questo caso Il buon Frodo o Bilbo Baggins non c’entrano niente. Sta di fatto che nel 2003 quando in una buia grotta chiamata Ling Bua dell’isola indonesiana di Flores fu disseppellito uno scheletro di femmina umana alta circa un metro con piedi enormi insieme a quello di altri otto compagni le fondamenta dell’evoluzione umana vacillarono. Immediatamente questi scheletri furono chiamati Homo Floresiensis ma gli rimase attaccato il nomignolo di Hobbit affibbiato loro dai paleoantropologi che li avevano scoperti.
La cosa straordinaria era che parevano essere vissuti in quella fredda, buia ed umida caverna appena 13.000 anni prima, pochi secoli prima della scoperta dell’agricoltura. Questi hobbit, che non sappiamo se fossero ricoperti di pelo, cuocevano la carne sul fuoco e macellavano prede come grossi roditori o stegodonti (una sorta di elefanti pigmei) che vivevano nell’isola.
I primi studi evidenziarono le numerose similitudini che permettevano all‘Homo Floresiensis di essere classificatio nel genere Homo, ma con differenze tali da considerarlo una specie diversa da ogni altra allora conosciuta. Un parte degli studiosi rifiutò questa interpretazione e prospettò che i piccoli Hobbit fossero in tutto e per tutto uguali a noi
ma malati e poco sviluppati a causa di qualche ipotetica patologia. Si parlò di sindrome di Down, di microcefalia, di sindrome di Laron e di cretinismo endemico. Le prove addotte erano però inconsistenti.
Molto più probabilmente la particolare morfologia degli hobbit era tipica delle popolazioni insulari che spesso hanno un’evoluzione che le porta a essere molto piccole o molto grandi per effetto dei limiti imposti dall’isolamento geografico.
Purtroppo non è stato possibile estrarre il DNA dai resti di questi nanerottoli: le loro ossa, non fossilizzate, erano morbide come cartone bagnato. Nel 2009 si tentò di estrarre il DNA da un dente che, avendo una superficie dura, sopporta meglio il passare del tempo. Ma il tentativo andò fallito, e il loro DNA è andato perduto per sempre.
Questo fallimento ha posto la parola fine al tentativo di scoprire l’esatta natura dell’Homo Floresiensis, la teoria più accreditata propende che gli Hobbit di Flores non fossero nostri progenitori, bensì dei lontani cugini.