Dopo aver visto nel post I neuroni cosa sono queste particolari e straordinarie cellule che formano il nostro cervello, in questo articolo descriveremo brevemente come sono fatti e qual’è la loro sofisticata configurazione.
I terminali riceventi del neurone sono i dendriti che assomigliano ad una vera e propria foresta tanto che prendono il nome dal greco dendron che vuol dire “albero”. Le “foglie” dei dendriti sono chiamate spine e hanno il compito di ricevere le informazioni che provengono da altri neuroni. I dendriti e le loro spine sono tutt’altro che formazioni statiche, essi riadattano continuamente le connessioni neuronali. L’apprendimento e la memoria sono determinati dalla forza o dalla debolezza dei contatti sinaptici, nonché dalla crescita e dall’adattamento di nuove spine e nuovi dendriti.
Il corpo centrale del neurone, chiamato soma, è il punto che collega sia i dendriti che gli assoni. Genera l’energia necessaria, fabbrica le parti e le assembla. Esternamente, è una membrana fatta di grassi e di catene di amminoacidi che protegge il neurone dall’ambiente esterno. All’interno, c’è una batteria di meccanismi specializzati, a cominciare dal nucleo, che funziona sia da magazzino che da fabbrica: conserva il DNA, che contiene tutte le informazioni per costruire le proteine necessarie alla sopravvivenza, e fabbrica l’RNA, dal quale sintetizzarle.
Come abbiamo già scritto ogni neurone ha tanti dendriti ma un solo assone che ha il compito precipuo di inviare l’informazione ad altri neuroni, in pratica è come se in una cittadina ci fossero tante strade in entrata ma una sola in uscita. Un’altra caratteristica che lo differenzia dai dendriti è relativa alla natura del segnale chimico, quello che arriva ai dendriti può essere intenso o debole, o in tutte le gradazioni intermedie, il segnale elettrico che attraversa l’assone invece c’è o non c’è, è acceso o spento. Da questo punto di vista, si potrebbe dire che i dendriti siano congegni analogici, mentre l’assone è fondamentalmente digitale.
L’informazione che l’assone trasporta viaggia a velocità molto elevante, nei casi estremi, può arrivare a 720 km/h. La velocità di output è direttamente proporzionale allo spessore della guaina di mielina che lo isola da interferenze esterne. C’è un rapporto diretto fra la quantità di mielina disponibile e l’uso intensivo dell’assone. Di fatto, la mielina è fortemente implicata nell’intelligenza umana. E le numerose patologie che inducono la perdita di mielina, come la sclerosi multipla, danneggiano il potenziale cognitivo dell’uomo.
Infine a dare colore alla cosiddetta materia grigia è la concentrazione dei corpi neuronali mentre per la materia bianca la colorazione dipende strettamente dalla mielina. In uno dei prossimi post esploreremo il ruolo fondamentale delle sinapsi.