Il blocco navale inglese nei confronti della Germania contribuì ad un cambiamento di strategia dei sottomarini tedeschi nell’Atlantico. Fino ad allora, come per altro quelli inglesi, gli U-boot venivano usati come scorta degli squadroni navali anche perché quelli che avevano un autonomia sufficiente per svolgere una guerra corsara che minacciasse le rotte commerciali alleate e dei paesi neutrali erano pochi.
Il 4 febbraio 1915 i tedeschi dichiararono che il mare intorno alla Gran Bretagna era zona di guerra, e che qualsiasi nave, alleata o neutrale, trovata entro questi confini sarebbe stata affondata immediatamente. Questo cambio di strategia che mandò alle ortiche le leggi del diritto internazionale sull’affondamento dei mercantili se da un lato inflisse duri colpi al traffico commerciale da e per la Gran Bretagna dall’altro provocò un ondata di sdegno della pubblica opinione internazionale per alcuni affondamenti eclatanti e tutto sommato poco giustificati.
Il caso più esemplare fu quello dell’affondamento del transatlantico Lusitania costruito nei cantieri navali della John Brown, in Scozia e varato il 7 giugno del 1906, era stato ideato per essere il transatlantico più grande e più veloce mai costruito (fu superato in grandezza dall’Olympic nel 1911). Poteva viaggiare ad una velocità di 27 nodi (46,3 km/h), era lungo 239,8 metri e largo 26,6 metri ed ospitava circa 2 200 persone tra passeggeri ed equipaggio.
Il 7 maggio 1915, l’U-20 sorprese il transatlantico a dieci miglia al largo della Old Head di Kinsale, vicino a Queenstown, in Irlanda, ed alle 14.10 il Lusitania fu centrato da un siluro del sottomarino tedesco. Seguiamo il racconto del Tenente Walther Schwieger, comandante dell’U-20
Il siluro centra il lato di dritta dietro il ponte di comando. Si verifica un’esplosione insolitamente violenta con una grande nuvola, che si alza parecchio sopra il fumaiolo. A questa prima esplosione deve probabilmente esserne seguita una seconda (caldaia, carbone o polvere?). La sovrastruttura esattamente al di sopra del punto di impatto e il ponte di comando vanno in pezzi, scoppia un incendio e il fumo avviluppa il ponte di comando. La nave si ferma immediatamente e si ingavona molto rapidamente verso destra, immergendosi contemporaneamente di prua: sembra sia sul punto di rovesciarsi. Ne segue una grande confusione a bordo: si sganciano le scialuppe e alcune vengono calate in acqua di prua o di poppa, e vanno a picco immediatamente.
Dal momento dell’impatto del siluro il transatlantico affonderà in 20 minuti in mezzo a devastanti scene di panico e terrore. Una delle passeggere del Lusitania, la signora Jane Lewis racconterà successivamente il clima di terrore vissuto in quei drammatici istanti sul grande transatlantico inglese.
Il mare era calmo; se così non fosse stato, il numero di vittime sarebbe stato decisamente superiore. La scena più vivida avvenne all’inizio, quando si verificò l’esplosione. Ci trovavamo nella sala da pranzo: tutti si spaventarono, poi scoppiò il panico. Se non ci fossimo trovati nei pressi di una porta, non saremmo mai riusciti a uscirne, perché una fiumana di persone scese in sala da pranzo, e altre le seguirono, e la gente veniva pigiata e calpestata. Quella fu la cosa più terribile perché non potevano evitarlo: la calca era troppo fitta. Mentre stavamo scendendo verso le scialuppe, qualcuno mi cadde addosso: non sarei mai sopravvissuta se mio marito non mi avesse afferrata e non avesse avuto la forza di tirarmi fuori.
Alla fine, delle 1959 persone che, fra passeggeri ed equipaggio, si trovavano a bordo, le vittime furono 1195, 128 delle quali americane. Delle 48 scialuppe di bordo soltanto sei riuscirono a raggiungere Queenstown portando a termine la loro opera di salvataggio. Le conseguenze politiche nel medio termine furono piuttosto negative per i tedeschi ed anche se il Presidente Wilson si rifiutò di entrare subito in guerra come volevano gli inglesi, l’affondamento del Lusitania peserà nell’opera di disegnare la Germania come paese brutale e senza scrupoli, come se il resto dei belligeranti combattesse secondo chissà quale codice d’onore.
La drammatica vicenda del Lusitania sarà sarà fonte di ispirazione per molte opere di autori, da Clive Cussler ad Agatha Cristhie, da Michael Morpurgo a Ken Follett.