Contrariamente a quanto si pensi non furono i carri armati o gli aerei a costituire la spina dorsale della Blitzkrieg tedesca, bensi’ un semicingolato il Sd.Kfz. 251, che aveva il compito delicato ed essenziale di trasportare velocemente la fanteria sulla linea del fronte dopo che l’urto frontale dei carri aveva prodotto lo sfondamento, tutto in tempi rapidi ed evitando la creazione di pericolose sacche di vuoto tra la punta avanzata dei Panzer e i reparti di fanteria tedeschi.
Ed a questa esigenza si ispirarono i progettisti quando su incarico dell’esercito tedesco, nella fase di riarmo della Germania, studiarono mezzi in grado di operare in congiunzione con i carri armati. In base a diverse considerazioni fu deciso di utilizzare veicoli semicingolati, che unissero la capacità fuori strada del cingolo con la facilità di guida dei veicoli ruotati.
Solo successivamente visto le brillanti prestazioni del Sd.Kfz. 251 la Wehrmacht dotò il semi cingolato di una pluralità di armamenti che ne fecero un vero e proprio mezzo combattente e non soltanto un trasporto truppe. Le origini di questo mezzo risalgono ad uno studio di una ditta di Brema nel 1933, il prototipo che sarebbe entrato presto in produzione fu presentato nel 1936 dalla ditta Hansa Lloyd. La produzione per massimizzare i quantitativi necessari fu affidata ad una pluralità di aziende tedesche. Il Sd.Kfz. 251 era dotato, del motore Maybach HL 42 da 4170 cm3 che sviluppava una potenza di 100 cv a 2800 giri al minuto, cui era accoppiato il cambio Hanomag U50 (4 marce avanti ed una indietro, fornito di riduttore). Nello sviluppo del Sd.Kfz. 251 fu tenuto particolarmente conto della protezione delle truppe trasportate (dodici soldati più due membri dell’equipaggio), quindi il vano di trasporto fu realizzato con lamiere di spessore variante da 6 a 14,5 mm inclinate di circa 30° per aumentare la protezione balistica, mentre la parte anteriore del veicolo, comprendente la cabina di guida per il guidatore ed il comandante ed il vano motore, fu completamente protetto anche superiormente. Il vano di trasporto invece era a cielo aperto, e, se questo fatto rendeva le truppe più soggette ad ingiurie da schegge di artiglieria o granate, d’altra parte permetteva ai fanti di utilizzare le proprie armi, sfruttando comunque la protezione fornita dalla blindatura.
Una versione molto utilizzata su tutti i fronti fu quella in cui questo versatile semicingolato venne dotato sulle fiancate di apposite rampe di lancio di razzi da 280, 300 3 320 mm. L’armamento del veicolo di base invece era dato da due mitragliatrici MG 34 (sostituite nel corso della guerra da MG42), quella anteriore era scudata, mentre quella posteriore, montata su un piedistallo a candeliere con testa sferica, poteva essere usata anche in funzione contraerea.
Il Sd.Kfz. 251, dato il suo particolare ruolo tattico, fu usato dalle divisioni Panzergrenadier (“fanteria meccanizzata”) e dalle unità di altre armi (principalmente genio e servizi) delle divisioni corazzate.
I primi veicoli di questo tipo vennero assegnati all’inizio del 1939, alla 1. Panzer-Division, per essere successivamente distribuiti a tutti i reparti meccanizzati dell’esercito tedesco e rimase in produzione fino al 1944.