L’analisi delle atmosfere degli esopianeti lontani decine o centinaia di anni luce dal Sistema Solare rappresenta una delle più promettenti linee di indagine nella ricerca della vita extraterrestre.
In altre parole la ricerca delle cosiddette biofirme costituisce il quadro più concreto per ipotizzare l’abitabilità od addirittura la presenza di vita su uno di questi pianeti.
Per indagare efficacemente sulle atmosfere degli esopianeti dobbiamo però conoscere bene come si è formata e come si è evoluta l’atmosfera sulla Terra.
Circa 4,5 miliardi di anni fa, quando il nostro pianeta era in fase di formazione, l’atmosfera terrestre era con ogni probabilità costituita da idrogeno ed elio, i gas più comuni dell’universo.
Quasi certamente questa atmosfera non è durata a lungo, idrogeno ed elio sono gas molto leggeri, e la Terra in fase di formazione non aveva un campo gravitazionale sufficientemente forte per trattenerla.
Inoltre il Sole, ancora in una fase estremamente “giovane ed esuberante” della sua vita ha senz’altro contribuito con impetuosi venti solari a spazzarne via gran parte.
La nostra atmosfera ha quindi subito profondi cambiamenti a causa sia di impatti di asteroidi e comete sia per violentissime eruzioni vulcaniche che hanno immesso nell’atmosfera grandi quantità di vapore acqueo, diossido di carbonio e prodotti sulfurei.
Dato che il vapore acqueo, il diossido di carbonio e l’azoto molecolare sono più pesanti di idrogeno ed elio, questa atmosfera cosi modificata è stata trattenuta sul nostro pianeta grazie anche all’azione del campo magnetico terrestre che l’ha preservata dall’influsso negativo dei venti solari.
La combinazione ottimale tra campo magnetico e temperatura ha dotato il nostro pianeta anche di un prezioso ciclo dell’acqua.
Sul nostro pianeta l’acqua che evapora dalla superficie e dagli oceani si condensa in massa ad una determinata altitudine formando delle nuvole che poi scaricano il vapore acqueo condensato sotto forma di pioggia o altre precipitazioni.
Tutto questo spiega l’origine dei gas nella nostra atmosfera con due sole eccezioni: l’ossigeno e l’ozono molecolari.
L’ossigeno molecolare (O2) è prodotto dalle entità viventi, attraverso la fotosintesi gli alberi e le piante da fiore producono una riserva quasi inesauribile di ossigeno.
L’ozono molecolare invece si crea quando l’ossigeno molecolare si scinde e si ricombina e rappresnta un indicatore prezioso della concentrazione di ossigeno sul nostro pianeta.