L’astrobiologia o anche esobiologia è una ramo speculativo della biologia che ricerca forme di vita extraterrestri. Nel 1982 l’International Astronomical Union’s Commission iniziò ad indagare in modo sistemico sulla possibilità di scoprire forme di vita aliena e nel 2006 coniò il termine bioastronomia.
La ricerca di vita nello spazio si avvale di diversi metodi dall’invio di sonde, all’utilizzo di telescopi specializzati, allo studio di meteoriti su alcuni dei quali sembra siano state trovate forme di vita a livello batterico.
Un altro approccio è l’utilizzo di radiotelescopi alla ricerca di segnali non naturali che possano far sospettare la presenza di vita extraterrestre intelligente. Dopo 50 anni di ricerche e studi appare chiaro che nel Sistema Solare al massimo potremo trovare evidenze di qualche forma di vita prebiotica sotto la superficie di Marte, oppure su Europa, satellite di Giove o Encelado, luna di Saturno. Un altro campo di interesse sono gli asteroidi, nel 2010 la Johh Hopkins University ha prodotto uno studio su uno di essi, 24 Themis, collocato tra Marte e Giove, che pare abbia evidenziato presenza di molecole organiche.
La missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciata nel 2004 ha invece esplorato la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko scoprendo che l’acqua ghiacciata presente sulla sua superficie è in maggioranza costituita da deuterio e quindi molto diversa da quella terrestre, escludendo che siano state le comete a far arrivare il liquido della vita sul nostro pianeta.
La ricerca dei bioastronomi si è poi particolarmente indirizzata nel Sistema Solare sui satelliti dei giganti gassosi, da Europa che ha una tenue atmosfera in parte composta da ossigeno molecolare a Titano, il secondo più grande satellite del Sistema Solare che possiede un’atmosfera costituita da azoto e metano.
Ma la vera caccia alla vita aliena è ormai rivolta agli esopianeti, ovvero i pianeti ubicati fuori dal Sistema Solare ed anche se la morte del telescopio Kepler rappresenta un brutto colpo, nei prossimi anni sempre più risorse tecnologiche e finanziarie saranno destinate alla ricerca della vita in questi pianeti lontanissimi dalla Terra.