In principio c’era Oceano, una divinità fluviale dall’inesauribile potenza generatrice, di forte stampo maschile.
Secondo Omero Oceano però non era un dio fluviale comune, perché il suo non era un fiume comune. Quando tutto aveva avuto già origine da lui, esso continuò a scorrere agli estremi margini della terra, rifluendo in se stesso, in un circolo ininterrotto.
Ma da solo Oceano niente avrebbe potuto, insieme a lui, c’era Teti, la dea, chiamata “madre”. Dal loro accoppiamento ha origine il mondo secondo la mitologia greca. Di Teti la mitologia dice soltanto che era la madre delle figlie e dei figli di Oceano. I figli, i fiumi, erano tremila. Altrettante erano le figlie, le Oceanine.
Secondo un’altra versione, tramandata dagli orfici, in principio esisteva soltanto la Notte (Nyx) una Dea che incuteva timore perfino al grande Zeus, con l’aspetto di un grande uccello dalle ali nere.
La Notte viene fecondata dal vento e depone un grande uovo d’argento nel grembo dell’oscurità.
Dall’uovo balzò fuori il figlio del vento, un dio dalle ali d’oro, chiamato con molti nomi diversi, tra i quali Eros, il dio dell’amore.
Un altro dei nomi con i quali era conosciuto Protogonos indicava il fatto che fosse il primogenito tra tutti gli dei.
Appena nato Eros portò alla luce quello che esisteva nascosto nell’uovo d’argento, ovvero il mondo intero. Questa storia aveva anche un’altra versione, secondo la quale nella parte inferiore dell’uovo c’era la Terra, e Cielo e Terra si accoppiarono.
Dalla loro unione nacquero Oceano e Teti che a loro volta giacquero incestuosamente, secondo quanto riporta un poema orfico:
«Il primo fu Oceano, dal bel corso, che incominciò l’accoppiamento: egli prese in sposa la sorella Teti, nata dalla stessa madre». La madre comune però era quella che aveva deposto l’uovo d’argento: la Notte.
Infine secondo una terza versione, risalente ai tempi di Esiodo, l’origine del mondo dipende da Gea, la Terra stessa. Essa senza unirsi in amplesso con nessuno dapprima generò il Cielo stellato, Urano, affinché questi l’abbracciasse interamente e fosse sede solida ed eterna degli dèi. Essa partorì poi le grandi montagne, nelle cui valli dimorano le Ninfe. Infine, diede alla luce Ponto, il Mare deserto e spumeggiante.
Quindi unendosi ad Urano, da lei stessa generato, partori’ i Titani, tre Ciclopi ed i tre Ecatonchiri, ma qui il mito della creazione si apre alle altre storie della mitologia greca.