sabato, Luglio 27

L’epoca d’oro dell’investigatore privato nel cinema hollywoodiano

Nonostante il Proibizionismo e l’ondata di criminalità e violenza che lo accompagnerà ancora per una parte importante degli Anni 30 e dei primi anni Quaranta del secolo scorso la figura dell’investigatore privato imperante nel cinema americano era quella di Philo Vance, creato dalla penna di S. S. Van Dine, che si muoveva in un mondo nel quale sangue e violenza rimanevano fuori dalla porta. Philo Vance era interpretato dal compassato attore William Powell (1892-1984) e sempre Powell in compagnia di Myrna Loy, porterà sulla scena una serie di sofisticati gialli che vedono protagonisti Nick Charles e sua moglie Nora, entrambi detectives.
Il primo film della serie L’uomo ombra (1934) era tratto dal romanzo di un singolare scrittore di gialli, che cambierà profondamente il genere e l’archetipo dell’investigatore privato: Dashiell Hammett.

Hammett, nato nel 1894 e morto di cancro nel 1961, veniva da una famiglia di modestissime origini che lo costrinse giovanissimo ad abbandonare gli studi per portare un po’ di soldi a casa.
All’età di venti anni Dashiell Hammett riuscì a farsi assumere come investigatore privato nella celeberrima Agenzia Pinkerton e questa esperienza professionale sarà fondamentale per la definizione di un nuovo, più moderno, cinico e realistico investigatore che culmina nella creazione del personaggio di Sam Spade, protagonista di molti romanzi gialli di Hammett e di numerose trasposizioni cinematografiche, ad iniziare nel 1931 da Il Falcone Maltese, di cui però tutti ricordiamo il grandissimo remake del 1941 per la regia di John Huston.

Accanto ad Hammett, un altro grande autore di noir e gialli contribuirà a ridisegnare il profilo dell’investigatore privato, Raymond Chandler con il suo Philip Marlowe.
Alcuni attori si compenetreranno talmente in profondità con queste nuove icone del giallo da diventarne una sorta di “volto ufficiale”, è il caso di Bogart per cui questa identificazione è così immediata e forte che se leggiamo un romanzo di Chandler non possiamo non sovrapporre il volto di Bogey con quello di Marlowe.

Chandler ed Hammett utilizzano l’intreccio giallo come pretesto per il thriller, Hitchcock usava il termine Mac Guffin, per questo artificio motivazionale e lo userà a piene mani nei suoi film.
Un esempio paradigmatico di Mac Guffin lo troviamo nel Il grande sonno (1946). Gli investigatori privati del periodo d’oro hollywoodiano sono uomini tutt’altro che perfetti, con le loro fragilità, pronti a confrontarsi con la violenza che pervade la società, solitari, con un pizzico di cinismo con il quale intendono mascherare il disagio con il quale navigano nelle bassezze umane.
Tra una sigaretta ed una scazzottata, tra un’inseguimento ed un bicchiere di bourbon, Spade e Marlowe, riscrivono non soltanto l’alfabeto del detective privato ma immergono lo spettatore degli anni Quaranta e Cinquanta in una società più aderente a quella della realtà.

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