Charlie Chaplin era un divoratore delle attrici che sceglieva per i suoi film. Nessuna sopravviva da un punto di vista artistico oltre il film che la vedeva co-protagonista accanto a Il Vagabondo. Surclassate dal loro partner e scopritore ripiombavano immediatamente nell’anonimato, scomparendo o rimanendo ai margini del firmamento cinematografico.
Era stato cosi per Lita Gray e Virginia Cherill, per Georgia Hale e tante altre. Non fu così per Paulette Goddard, nata Pauline Marion Levy (prese il cognome della madre dopo il divorzio dei genitori) nata nel 1910 a New York.
Carlie Chaplin la incontra nel 1932, quando Paulette ha alle spalle qualche anno come ragazza delle Ziegfeld Follies, ed alcune particine in film con Stan Laurel ed Oliver Hardy. E’ giovanissima (Chaplin ha sempre avuto una morbosa predilezione per le minorenini), bellissima e poco istruita. La stessa Paulette confessò che fino all’età di 21 anni l’unico libro che aveva letto era una raccolta delle favole di Andersen.
Chaplin diviene una sorta di pigmalione per l’acerba Paulette. La costringe a tingersi i capelli di nero (lei era biondissima) e la obbliga a frequentare un corso di letteratura inglese in modo che fosse ferrata su almeno un argomento di carattere culturale.
Ragazza riflessiva e con una grande voglia di migliorarsi, Paulette obbedì alle pretese di Chaplin e ben presto fu in grado di sostenere quasi ogni tipo di conversazione. Esordisce con grande successo accanto al suo mentore, che nel frattempo è diventato il suo amante, nel film Tempi Moderni. Il suo successo e il suo talento evitano a Paulette di essere fagocitata dal carisma di Chaplin che la rivorrà con se anche nè Il grande dittatore (1940). Il sodalizio tra i due durerà otto anni. C’è molta incertezza se i due siano stati effettivamente sposati o abbiano soltanto convissuto, si dice che il matrimonio fu celebrato in Cina ed il divorzio in Messico. Quello che invece è certo è che Paulette Goddard era già stata sposata alla verdissima età di 14 anni con un grande imprenditore di legname della Carolina del Nord, ma l’unione era durata pochi mesi.
Il suo basso grado di istruzione era stato compensato dalla sua volontà ferrea e dalla voglia di migliorarsi che la portò nel 1958 a conoscere il grande letterato Erich Maria Remarque (autore del capolavoro Niente di nuovo sul fronte occidentale). I due si sposarono e si stabilirono a Ronco sopra Ascona, nella Svizzera italiana, che l’attrice lascerà solo nel 1964, quando si recherà in Italia per girare il suo ultimo film, Gli indifferenti (1964) di Francesco Maselli, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia. Rimasta vedova nel 1970, la Goddard divenne una ricca vedova che frequentava gli ambienti artistici e culturali della Grande Mela. Morirà nel 1990 a due mesi dal suo ottantesimo compleanno.