Da poco più di un secolo la civiltà terrestre propaga inavvertitamente o volontariamente onde radio verso lo spazio profondo. Queste onde hanno percorso fino ad oggi circa un centinaio di anni luce, eppure nessuna civiltà aliena ha mai risposto a questi segnali. Si tratta di una distanza molto piccola considerato che la Via Lattea ha un diametro di circa 100.000 anni luce e quindi non significa in assoluto che siamo l’unica specie senziente della nostra galassia.
Anche ammettendo la presenza di una civiltà aliena, tecnologicamente evoluta, perchè non dobbiamo temere, come nei grandi classici della letteratura o del cinema di fantascienza, di vedere un bel giorno spuntare una potente e sinistra flotta di invasione? Perché possiamo dormire sonni relativamente tranquilli?
Uno dei motivi classici della fantascienza per giustificare un’invasione aliena è la schiavizzazione dell’umanità per ragioni produttive o il nostro uso come “fattori” riproduttivi della specie aliena.
Nel primo caso, appare del tutto illogico che una civiltà in grado di dominare i viaggi interstellari e che quindi possiede una sofisticata scienza nel campo della robotica e della tecnologia spaziale e militare cerchi dei deboli schiavi organici, che devono essere assoggettati, sorvegliati e nutriti quando il lavoro richiesto può essere svolto in modo più efficiente, produttivo e rapido da dei robot.
L’ipotesi che poi utilizzino le nostre donne (e perché no i nostri maschi) per riprodursi, poi è davvero balzana. Affinché una razza aliena possa concepire un figlio con un partner umano dovrebbe possedere lo stesso polimero, l’acido desossiribonucleico per immagazzinare le sue informazioni genetiche, ma anche le stesse quattro “lettere” del nostro alfabeto genetico e lo stesso sistema di codificazione per tradurre quelle sequenze di lettere genetiche in proteine. Decisamente inverosimile. In questo campo non basta una generica somiglianza. Gli uomini non possono incrociarsi neppure con i più stretti parenti del processo evolutivo (gli scimpanzè) figuriamoci con una specie aliena.
E se gli alieni volessero usarci come cibo?
Per nutrirsi di un essere umano un invasore extraterrestre dovrebbe avere una biochimica molto simile alla nostra ed avere gli enzimi indispensabili per metabolizzarci. Le molecole organiche semplici come gli aminoacidi e gli zuccheri esistono in due forme speculari l’una dell’altra ma non sovrapponibili. Queste due versioni sono chiamate enantiomeri e tutta la vita terrestre usa aminoacidi sinistrorsi e zuccheri destrorsi.
Anche se gli invasori alieni avessero le nostre stesse basi molecolari organiche non si potrebbero cibare di noi perché l’origine della vita sul loro pianeta si fonderebbe sugli enantiomeri opposti. Insomma saremmo alquanto indigesti per loro.
Forse la flotta di invasione extraterrestre mira alle nostre materie prime?
La Terra si è formata da uno strato di fusione che ha fatto precipitare il ferro verso il nucleo, la crosta terrestre è quindi relativamente povera di metalli utili come ferro, oro, nickel, tungsteno.
C’è di più perchè gli alieni dovrebbero allestire un’industria estrattiva in condizioni di gravità quando gli asteroidi contengono in misura abbondante questi elementi in un ambiente privo di gravità e della fastidiosa presenza di esseri umani?
Non ha molto senso. Ricordiamoci che stiamo considerando una civiltà grandemente evoluta in grado di allestire una potente flotta di invasione e quindi con grandissime capacità tecnologiche e robotiche.
Infine forse gli alieni stanno semplicemente cercando nuovi mondi da colonizzare per ampliare il loro “spazio vitale” oppure fuggire dal loro pianeta di origine per ragioni ambientali. Anche questo aspetto è però poco convincente. Anche al netto dei problemi connessi al soggiogamento della razza umana, una civiltà cosi evoluta da dominare i viaggi interstellari, avrebbe le capacità scientifiche e tecnologiche per complessi interventi di geoingegneria.
D’altra parte noi stessi stiamo avviando idee e soluzioni per, in un futuro non lontanissimo, “terraformare” una porzione di Marte, in grado di permettere la sussistenza autonoma di una colonia umana.
Per quale motivo gli alieni dovrebbero sobbarcarsi un viaggio lunghissimo, i pericoli e le fatiche legate alla conquista della Terra, se possono ottenere gli stessi risultati nella loro patria o nei pianeti vicini?
A questo punto il motivo più plausibile di un’eventuale visita aliena, sarebbe stranamente simile ai motivi che hanno spinto l’uomo oltre le Colonne d’Ercole o sulla Luna, semplice, irresistibile CURIOSITA’.